Il “REQUIEM TEDESCO” DI BRAHMS NELLA BASILICA DI LOMELLO

La promozione del territorio attraverso un evento culturale di portata europea. Con questo preciso obiettivo la Camera di Commercio di Pavia propone il 14 aprile alle ore 18.00 presso la Basilica di Lomello un concerto di assoluto valore:  “Un Requiem tedesco” di Johannes Brahms. Ad eseguire questo capolavoro della musica sinfonica  il “Coro e l’Orchestra dei medici tedeschi”: 160 persone provenienti da tutta la Germania e accumunati dalla professione medica.

 Per poter assistere gratuitamente al concerto occorre prenotarsi al numero telefonico: 0382.393412

Si tratta di una ensemble di primaria importanza che inaugura proprio a Lomello la tournee italiana che li poterà il giorno successivo ad esibirsi in San Marco a Venezia e successivamente nei duomi di Parma, Mantova per finire alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Milano.

Il Coro e l’Orchestra dei Medici Tedeschi, vennero fondati nel 2007, con il desiderio di poter rappresentare i grandi oratori, con musicisti provenienti dalle varie branche della medicina. Nel corso del tempo è aumentata notevolmente la società corista che attualmente comprende 300 cantatori della disciplina medicinale, dottori, professori, studenti. Nel loro repertorio c’è l’Oratorio di Natale di Bach, il Requiem di Mozart, il Messia di Haendel a Coblenza e il Requiem di Giuseppe Verdi a Bayreuth, Bamberg e Monaco di Baviera etc.

 Il “Requiem tedesco” venne composto da Brahms in età relativamente matura e contribuì a consacrare definitivamente la sua fama. Brahms coglie lo spirito del tempo e, nell’aggiungere la propria alla serie gloriosa della Messe da requiem del passato, evita di rifarsi alla liturgia, di tradizione cattolica. Grazie alla sua conoscenza diretta dei testi biblici, tipica della cultura tedesca protestante, compie una scelta del tutto personale, non confessionale, di brani dell’Antico e del Nuovo Testamento. In questo modo dà voce, pure attraverso la Bibbia, a una sua originale riflessione sulla morte “sospesa nel confronto fra la fragilità della vita umana e l’idea di pace, di riposo.