Editoria

UN PO’ DI STORIA

Era l’ottobre del 2001 quando un gruppo di amici, ritenendo che a Vigevano esistesse un vuoto riguardo un’informazione non allineata, ingessata nei soliti schemi, ma a tempo stesso vivace e aperta alla concreta collaborazione dei lettori, decidevano di fondare «La Barriera» un nome che provoca, scuote, pensato a lungo, un nome che non passa inosservato, e che poi man mano che lo leghi a contenuti ti entra e ti calza come una seconda pelle.

A proposito della scelta del nome «La Barriera» Jole Garuti scriveva nel primo numero del nostro mensile:
“Dopo anni di aperture incondizionate ho bisogno di mettere paletti e di prendere le distanze da chi crede che la politica sia compromesso, da chi cerca accordi più o meno palesi, da chi considera i morti della nostra storia tutti ugualmente da piangere senza ricordare perché sono morti. Ci vuole una barriera contro: contro la corruzione, le collusioni, il lassismo, il menefreghismo, contro le ingiustizie, contro l’ignoranza, la superficialità, contro il revisionismo storico inteso non ad approfondire ma a stravolgere i fatti, Non dobbiamo inventare nulla, basta seguire la luce della questione normale, che è una barriera perfetta. Solo se sapremo ritrovare il coraggio di indignarci e impegnarci per affermare l’etica nelle professioni, negli affari, nella politica e nella società, non occorreranno più barriere. Ma per riuscire ad abolire le barriere domani, bisogna alzare gli argini che separino chi sta con la legalità e chi con l’illegalità, chi considera la politica un servizio alla collettività e chi invece la usa per i suoi interessi”.

Per questo e per tante altre ragioni, che per motivi di spazio tralasciamo di elencare, riteniamo «La Barriera» un nome e una scelta che, a distanza di ormai quindici anni, risulta più che mai azzeccata ed attuale.

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