Assemblea di Civiltà: le linee politiche e il nuovo coordinamento

Sabato 8 maggio, presso la Sala Pertini, si è riunita l’assemblea degli iscritti di Civiltà Vigevanese, con all’ordine del giorno, tra le altre cose, la nomina del nuovo coordinamento.

L’assemblea, che ha visto la partecipazione di oltre 60 persone, è iniziata con la lettura del documento, redatto dal coordinamento uscente, riguardante le linee politiche di Civiltà e la sua futura organizzazione. Eccone alcuni stralci.

“Il primo turno del 28-29 marzo ha registrato un risultato eccezionale per Civiltà Vigevanese che ha ottenuto quasi il 15% dei consensi, ed ha rappresentato la maggiore novità sulla scena politica vigevanese e la reale vincitrice delle votazioni di marzo. […]

Riguardo a questo, desideriamo mettere in luce che la decisione, oltremodo sofferta, di accettare la proposta di apparentamento ricevuta dal PdL, che recepiva i punti da noi ritenuti imprescindibili per realizzare una vera rinascita di Vigevano basata su idee e programmi concreti, è maturata dopo 3 assemblee plenarie consecutive degli iscritti a Civiltà Vigevanese (1, 2 e 3 aprile), insieme ai propri candidati e a quelli della lista dei Verdi.
Quello che si intende ribadire con forza è che non sono mai venuti meno i presupposti di democrazia, partecipazione e ascolto che hanno contraddistinto l’operato del Movimento fin dalla propria nascita. […]

Tuttavia occorre porre all’attenzione il fatto che il Movimento non ha tenuto sotto controllo, o ha sottovalutato, il fatto che la comunicazione esterna della decisione dell’apparentamento non avrebbe potuto essere realizzata in modo chiaro ed penetrante nel poco tempo che c’era a disposizione. Si configura quindi un errore politico, nel valutare la possibilità di far comprendere una scelta tanto dirompente in pochi giorni. […]

Civiltà Vigevanese si configura come un Movimento Civico, che fa del sindacalismo territoriale la propria bandiera, e della Costituzione Repubblicana il proprio faro, che vuole con la propria azione politica costruire un’alternativa, a destra come a sinistra, e per il recupero del non-voto. Se ciò, come noi pensiamo, corrisponde al vero, la nostra scelta è da considerare come un atto di assoluto coraggio e coerenza, nell’estremo tentativo di attuare i punti principali del nostro programma, condivisi e sottoscritti dal PDL. […]

L’opposizione dovrà essere costruttiva e propositiva senza alcun timore del confronto, convinti che è un grave errore strategico demonizzare l’avversario, e che noi con l’apparentamento abbiamo solo anticipato quello che potrà avvenire soprattutto nelle regioni del nord nelle quali la Lega ha visto una forte affermazione. Interrogazioni, mozioni, proposte di delibera dovranno sempre avere come sfondo il nostro programma, su cui tutto il Movimento dovrà essere impegnato. […]

I motivi che hanno spinto il Coordinamento uscente a proporre una nuova struttura organizzativa del Movimento, sulla quale siamo chiamati ad esprimerci, si fonda principalmente su due presupposti:

  • il nostro Statuto, laddove l’art. 4 prevede la durata annuale del Coordinamento e del Coordinatore. In questo senso le dimissioni di alcuni componenti del Coordinamento non hanno ragione di essere in quanto è l’intero organismo che si deve, a norma di Statuto, rinnovare. […]“

Dopo aver votato il documento quasi all’unanimità, l’Assemblea è passata all’elezione del nuovo coordinamento, seguendo anche gli incarichi previsti dal nuovo organigramma-tipo presentato. L’organismo sarà quindi composto da: Roberta Beretta (56), Paolo Borea (45), Massimo Cugini (37), Luca Danesini (37), Dina Di Benedetto (47), Eugenio Felline (24), Franco Felline (56), Alessandro Fiderio (31), Enza Gianforte (54), Andrea Gravano (37), Cristina Malfi (47), Silvano Migliavacca (44), Elena Molina (26), Elisabetta Parea (42), Francesco Perboni (22), Filippo Rubino (40), Simone Satta (23), Jacopo Spacca (35).

Dopodichè si è passati all’elezione del Coordinatore. La proposta unitaria del Coordinamento uscente è stata quella di Davide Salluzzo, il quale è stato eletto a larghissima maggioranza (2 voti contrari) e senza che si sia manifestata nessuna candidatura alternativa.

Ultimo punto all’ordine del giorno era l’approvazione del Piano Finanziario e del bilancio preventino per i prossimi 12 mesi. Si è deciso di proporre un’autotassazione libera degli aderenti, senza nessuna cifra minima, per mantenere la normale attivitò politica e per realizzare la completa autonomia finanziaria.

Leggi il documento programmatico.