THE SQUARE giovedi 24 e venerdi 25 maggio

THE SQUARE

GIOVEDI 24 MAGGIO ORE 16,00 E 21,15

VENERDI 25 MAGGIO ORE 21,15

SVEZIA, GERMANIA, FRANCIA, DANIMARCA – 2017 – Durata 145′ – Genere DRAMMATICO

Christian è un padre divorziato che ama passare il tempo con le sue due figlie. Apprezzato conservatore di un museo d’arte contemporanea, Christian, che è anche una di quelle persone che guidano l’auto elettrica e sostengono le cause umanitarie, sta preparando la prossima mostra, dal titolo “The Square”: un’installazione volta a promuovere l’altruismo attraverso uno spazio simbolico in cui possono accadere solo cose positive. A volte, però, è difficile vivere all’altezza dei propri ideali e quando a Christian viene rubato il telefono cellulare, la sua reazione non è del tutto onorevole… Nel frattempo, l’ufficio stampa del museo lancia un’efficace campagna pubblicitaria per l’evento tanto che riscuote un successo inaspettato facendo sprofondare Christian in una crisi esistenziale…

Regia: Ruben Östlund
Attori: Claes Bang – Christian, Elisabeth Moss – Anne, Dominic West – Julian, Terry Notary – Oleg, Christopher Laessø – Michael, Marina Schiptjenko, Elijandro Edouard, Daniel Hallberg, Martin Sööder
Sceneggiatura: Ruben Östlund
Fotografia: Fredrik Wenzel
Montaggio: Ruben Östlund, Jacob Secher Schulsinger
Scenografia: Josefin Åsberg
Costumi: Sofie Krunegård
Effetti: Johan Harnesk, Samir Arabzadeh, Johan Edström

– PALMA D’ORO AL 70. FESTIVAL DI CANNES (2017). LA SCENOGRAFA JOSEFIN ÅSBERG HA RICEVUTO IL PRIX VULCAIN DE L’ARTISTE-TECHNICIEN PER IL SUO CONTRIBUTO ARTISTICO.

– CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2018 COME MIGLIOR FILM IN LINGUA STRANIERA.

– CANDIDATO ALL’OSCAR 2018 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.

– DAVID DI DONATELLO 2018 PER: MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA. ERA CANDIDATO PER: MIGLIOR FILM STRANIERO.

“Qui, al centro, c’è Christian, il direttore di un museo d’arte contemporanea costretto a fare i conti con gli accadimenti della vita privata (…) e gli obblighi della professione, dove però non ne indovina una (…). Ma più che le conseguenze psicologiche, dovrà fare i conti con una specie di Super Io del politicamente corretto, dove la comprensione dei diritti e della libertà altrui rischia di diventare un incubo da cui è impossibile fuggire.” (Paolo Mereghetti, ‘Corriere della Sera’, 21 maggio 2017)