Lega-Polo Laico continuano la macelleria sociale. Il Fateci Spazio chiude

Senza la minima critica alla giunta comunale che sta attuando il suo programma di tagli a tutto ciò che era di pubblico servizio, l’ex bisettimanale vigevanese oggi ridimensionato a settimanale, titola (28 luglio 2011)  che il Fateci Spazio chiude i battenti. Ovviamente, su tale settimanale, non trovate la benché minima traccia di analisi oggettiva su quanti bambini rimarranno privi del servizio, su quante famiglie che non potendosi permettere costosissimi asili privati rimarranno senza il supporto fornito dalla struttura di via B.Croce, su quanti addetti della suddetta struttura rischiano di rimanere a casa per mancanza di occupazione. Niente di niente. Ovviamente viene riportata la solita frase priva di contenuto ma “a favore di telecamere e taccuini” del sindaco Sala che, parlando della perizia richiesta dagli appartenenti al Comitato genitori e utenti per verificare la reale quantità di amianto presente nella struttura e la sua reale pericolosità, si è limitato ad affermare genericamente che è <<inutile e costosa>>. Nessuno saprà mai chi e a che titolo dice che è inutile e costosa e rispetto a cosa? Con tutto il rispetto per la laurea del sig. Sindaco, i cittadini hanno il diritto di avere pareri certi e certificati da enti ufficialmente preposti a dare valutazioni di merito, tipo l’ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia. Tutte le altre, comprese le Sue, sono affermazioni general-generiche che potrebbero avere un peso solo nelle sale di un Bar dello Sport, non certo in sedi istituzionali come il Comune di una città di oltre 60.000 abitanti che sta perdendo ogni servizio pubblico a favore dei più onerosi servizi forniti da privati. Ovviamente la soluzione proposta qualche settimana fa dall’assessore Avalle di spezzettare il servizio tra Circo Lab (questo si, lasciato in uno stato vergognoso), asilo Trottola e Santa Maria oltre a lasciarci assolutamente insoddisfatti ci fa pensare all’ennesima “boutade” per la stampa perché anche in questo caso non si è parlato di tempi, scadenze certe e sicure ma di affermazioni generiche a cui non è stato concesso il contraddittorio.  Noi ovviamente saremo qui a verificare e, se sarà il caso, a denunciare ogni ritardo, aumento di costi, carenza di posti, ecc. Per noi la stampa è questo, il resto preferiamo definirli “comunicati stampa”. Ma quelli sono pubblicitari e spesso hanno un costo.
Paolo Borea