Aumentano le vittime del lavoro

Dall’inizio dell’anno al 31 marzo ci sono stati 134 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne 288 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Sui luoghi di lavoro erano 114 il 31 marzo 2010. Assistiamo ad un aumento delle vittime del 17,5%.

Nei primi tre mesi di quest’anno Pavia ha avuto un morto, un edile di 50 anni, mentre in tutto il 2010 le “morti bianche” sono state cinque: Marta Lughi (agricoltura, 22 anni), Ambrogio Invernizzi (agricoltura, 55 anni), N. D  (giardinaggio, macedone di 48 anni),  Antonino Gazzi  (agricoltura, 77 anni),  un nigeriano di 24 anni di cui non conosciamo il nome.

In questi primi tre mesi sui luoghi di lavoro l’edilizia ha registrato il 24,6% sul totale delle vittime), l’agricoltura il 20.8%, l’industria il 13,4%, l’autotrasporto l’8,2%. Gli stranieri morti sono stati il 12 % sul totale.

Le categorie con più vittime in questi primi tre mesi sono l’edilizia con 33, l’agricoltura con 28, l’industria con 18.

l’autotrasporto con 11. Le regioni in testa a questa triste classifica sono la Lombardia con 18 vittime sui luoghi di lavoro (provincia di Milano10), l’Emilia Romagna 16 (province di Bologna e Forlì-Cesena 3) e la Sicilia 14 (provincia di Catania 5). Ma anche Torino, dopo anni calo registra già 5 vittime (Piemonte 12) Napoli 4 vittime, Roma, Lecce, Messina 3. Alcune regioni stanno avendo un andamento pessimo, altre sembrano avere imboccato un trend positivo.

A nostro parere il trend positivo di alcune province è dovuto solo alla casualità: a noi non risulta esserci in nessuna regione italiana politiche di prevenzione programmata. Solo la Regione Toscana, la Provincia di Modena e l’ ASL di Milano 2 sembrano cominciare ad adottare strategie mirate su alcuni punti per cercare di arginare queste autentiche stragi. Moltissime vittime sono dovute alle condizioni climatiche, sopratutto per le categorie che svolgono i lavori all’aperto quali l’edilizia, l’agricoltura, la manutenzione stradale, l’autotrasporto ecc…Qui è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno con la prevenzione, ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci un aumento delle vittime per questa tipologia di lavoratori.

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