Voli? Acquistali il mercoledì

Quanto costa un biglietto Alitalia Roma-New York, andata 2 aprile e ritorno il 10? Poco più di 448 euro (il 10 gennaio 2011). Pardon, 614,33 euro (il 2 febbraio). Oppure 596,83 il 26 marzo, 120 euro in meno il giorno dopo e la miseria di 477,12 alla vigilia del decollo. L’era delle tre tariffe fisse (una per classe) nei cieli mondiali è finita. Oggi quasi il 90% dei biglietti aerei è venduto online. E l’acquisto è diventato una lotteria. Ogni volo ha da 10 a 12 fasce di costo. E i prezzi cambiano una volta all’ora, mossi da algoritmi monitorati 24 ore su 24 da team di statistici. Lo stesso sedile sul medesimo jet – come dimostrano tre mesi di rilevazioni quotidiane di Repubblica su sei tratte diverse (vedi tabella) – può avere 86 tariffe differenti in 90 giorni e costare fino al 596% in più se si sbagliano giorno e ora di prenotazione.

Come fare per pagare il meno possibile? Basta conoscere i punti deboli del sistema. Software e strategie aziendali sono macchine rigide e ripetitive. E per ridurre (di molto) il costo di un viaggio bastano pochi trucchi. Li abbiamo chiesti, garantendo loro l’anonimato, a tre revenue manager, i cervelloni che stanno dietro questa girandola di numeri. Ecco i loro consigli.

Mai troppo presto. Primo mito da sfatare: non è vero (in assoluto) che prima si compra e meno si spende. Le compagnie aeree iniziano a “gestire” un biglietto a tre mesi e mezzo dal decollo. Prima pubblicano sul sito prezzi “civetta”, bloccati e molto alti. Il Roma-New York a settembre, ad esempio, costava ieri 825 euro, quasi il doppio del volo di domani. L’ideale è monitorare le date che interessano a cento giorni dalla partenza. Appena entra in azione l’algoritmo (tarato su dati statistici, flusso di prenotazioni e analisi della concorrenza) il prezzo scende e – come dimostra la rilevazione – le condizioni migliori si trovano in questa fase temporale. E’ un errore anche prenotare troppo tardi.

A circa 14 giorni dalla partenza (per i voli di linea) e 7-10 giorni (per le low cost), spiegano i revenue manager, il computer rialza del 15-20% il prezzo, contando sul fatto che gli ultimi arrivati sono disposti ad aprire il portafoglio pur di partire. A meno che – nel nostro caso è capitato proprio con New York e con il Roma-Bangkok – su rotte ad alta concorrenza non si sia costretti a promozioni last minute.
Il giorno migliore. La progressione dei costi non è lineare. L’uomo spesso corregge il computer. E le compagnie varano in corso d’opera promozioni volanti per sostenere la domanda. Per questo non tutti i giorni sono uguali. Primo consiglio: non comprare biglietti sabato e domenica. Nei week-end il presidio umano all’algoritmo è ridotto e appena si “bruciano” i posti scontati, il computer sposta l’asticella in su. Un processo che continua fino a lunedì quando il gestore rinnova gli sconti. I tagliandi venduti nel fine settimana costano in media il 7% in più del venerdì precedente.

I giorni migliori sono martedì e mercoledì. Il martedì è la data canonica delle promozioni al ribasso. Il mercoledì i concorrenti si adeguano e la disponibilità di posti low-cost è al top. Un fenomeno verificato almeno due volte nelle nostre rilevazioni. Poi serve elasticità. La stessa tratta, concordano gli esperti, ha costi diversi a seconda di giorno e ora di partenza. I voli più economici sono quelli a metà giornata o nel primo pomeriggio, oppure il sabato. Si risparmia fino al 30%.

di Ettore Livini (repubblica.it)