Tolleranza zero. Ma solo per chi è in regola!

Accidenti, questa è proprio da raccontare. E mentre stiamo pestando i primi tasti del computer la rabbia sale. Piano piano, come la nebbia nelle sere d’autunno. Dapprima la percepisci, poi la senti leggera, infine, senza neppure accorgertene ti ritrovi a “essere immerso un bicchiere di acqua e anice” tanto per usare le parole di Paolo Conte. A questo punto, però, più di qualcuno si starà chiedendo cosa mai ci ha fatto tanto incazzare. Calma. Abbiate pazienza, non è bello arrivare subito al dunque. Qualche preliminare non guasta mai. Però, a pensarci bene, avete ragione. Picchiamo subito duro e andiamo al sodo della questione.

Avete presente la tanto sbandierata campagna della tolleranza zero e la parola d’ordine padroni a casa nostra? Già, quella che a ogni muover di foglia fa alzare i toni ai signori padani, quelli vestiti di verde, quelli che fuori tutti gli extracomunitari che ci tolgono il pane di bocca, quelli che sanno solo rubare e fare casino per strada (gli extracomunitari, mica i leghisti, cosa avete capito!), quelli che la solidarietà? Ma stiano a casa loro che è meglio. Quelli che si sono dimenticati da dove vengono i loro genitori e nonni, quelli che avevano gli stessi nonni e genitori fuori dai patri confini per cercar lavoro, pane e dignità. Quelli che, qui nella civilissima Vigevano, godono del sostegno e del favore, in Consiglio Comunale, di un socialista di lungo corso (scusate del Pasok) che tanto blatera sulla solidarietà e sulla uguaglianza di tutti i cittadini. Salvo poi dimenticarsi di tutto ciò quando gli promettono un posto al sole dell’avvenire… Insomma, quella gente lì ha deciso di fare terra bruciata attorno ai “diversi”, a quelli che provengono da un’altra terra. Sì, i marocchini tanto per intenderci.

Così fra le tante idee sballate partorite da questi signori siamo venuti a conoscenza di una che dovrebbe, a detta loro, fare da barriera alla clandestinità. Avete una casa affittata? Magari quella che vi hanno lasciato i genitori? E per caso l’avete affittata a un extracomunitario? E siccome siete cittadini ligi al dovere l’avete pure data in locazione con regolare contratto, registrato e a canone moderato. Diciamo il giusto. Chiaro che per una operazione del genere avete rispettato tutte le prescrizioni richieste: agibilità, perfetto funzionamento di tutti i servizi, igienici, elettrici, di riscaldamento, regolarmente certificati. Insomma siete perfettamente in regola.

Non basta. Con una determina dirigenziale il comandante della locale Polizia Municipale, i vecchi vigili per intenderci, emana un “editto” in cui chiede agli extracomunitari in regola e che devono rinnovare il permesso di soggiorno tutta una serie di attestati sulla casa in cui abitano. La stessa che voi gli avete affittato magari nove mesi prima. Il gran signore in divisa Di Troia, evidentemente imboccato da quell’altro gran signore di assessore, il Ceffa, quello che sul giornale comunale dichiara di avere fra i suoi pregi “apertura al dialogo, attenzione alle esigenze delle persone”, pretende nuove garanzie sulla casa, nuove visure catastali, nuove attestazioni che tutto risulti secondo le vigenti norme di sicurezza. Naturalmente il tutto deve essere controfirmato da altrettanti professionisti: geometra, idraulico, elettricista…. E naturalmente tutto questo costa tempo e denaro.

Ma se il Comune aveva dato parere favorevole all’affitto, costatando che tutto era in regola, perché mai si dovrebbe rifare tutto dapprincipio? E ogni sei mesi? E tutti questi documenti sono già in possesso dell’amministrazione. Ma perché la domanda caro signor extracomunitario in regola tu l’hai fatta ora, mica sei mesi fa e in questi mesi l’alloggio potrebbe aver cambiato fisionomia. E che caz…….o!! Non sei un italiano e in questi mesi potresti aver messo tutto a soqquadro, addirittura potresti aver aumentato la metratura del tuo alloggio.

La morale di tutto questo è che si colpisce chi è in regola e si lascia campo libero a chi non lo è. Un incentivo alla clandestinità. Ma chi me lo fa fare, infatti, rispettare le regole se poi vengono a “rompere”, proprietario e inquilino? La verità è che stanno applicando il diktat enunciato dallo sceriffo Ceffa: via tutti gli extracomunitari e padroni a casa nostra.