Le loro primarie… – La “Nota” di Civiltà Vigevanese

casa-libertàCi eravamo sbagliati : non c’è solo Ignazio, il Ministro che augura un tumore ai giovani che lo contestano, i “ padri padroni “ di Vigevano, anche piu’ prestigiosi del La Russa, sono anche altri due. O sarebbe meglio definirli i “principi elettori”, la coppia piu’ affiatata degli ultimi..150 anni: Bossi e Berlusconi. Ma non ditelo a Silvio altrimenti fa qualche battuta sulla sua virilità e su quella del “Senatur”..
Lo abbiamo scoperto dalla imbarazzata confessione di un pidiellino locale, assurto comunque al ruolo di coordinatore o quel che è, che afferma che “chi sarà il prossimo Sindaco di Vigevano lo decideranno Bossi e Berlusconi”. Proprio cosi’! non si vergognano neppure di ammetterlo.
Loro le “primarie” le fanno in questo semplice modo: tre telefonate, una bella pacca sulla spalla, due battute di spirito ed è fatta! E noi che stiamo ad arrovellarci con consultazioni, campagne di ascolto, partecipazione democratica, regolamenti, stati generali e convenzioni.. Noi che cerchiamo di capire insieme a 60.000 vigevanesi chi puo’ essere la donna o l’uomo adatto a governarli per i prossimi 5 anni, che cerchiamo con loro di costruire un programma che affronti il disastro lasciatoci in eredità da dieci anni di Polo, che ci sforziamo di riavvicinare ragazze e ragazzi alla politica con il loro entusiasmo e la loro voglia di cambiare, che cerchiamo di costruire una alleanza che valorizzi i saperi ed i tanti valori aggiunti di questa Città che da due lustri sono ignorati e negletti..
Direbbe il Castelli che siamo proprio dei “ciula” e che dobbiamo andare “a ciapà i ratt”, proprio come Saviano.
Ma noi siamo proprio con lui, con la gente che qui e in tutta Italia combatte per la legalità, la legittimità, la trasparenza della cosa pubblica. Noi stiamo con chi crede che la democrazia non sia uno slogan con cui sciacquarsi la bocca e tenere gli elettori in ostaggio dei soliti noti. Noi le primarie le facciamo veramente e ne siamo orgogliosi. A loro lasciamo con grande piacere le manfrine alle quali tra un po’ non crederà piu’ nessuno.