L’alpino Luca Barisonzi incontra gli studenti

“La patria chiamò” è il titolo che Luca Barisonzi ha scelto per il suo libro. L’alpino vent’enne, l’anno scorso ha perso l’uso degli arti inferiori e superiori durante una missione in Afghanistan. Barisonzi, è rimasto ferito gravemente nel corso di uno scontro a fuoco all’interno di un avamposto nei pressi della base italiana a Bala Murghab. In quell’attacco non è invece sopravvissuto il caporalmaggiore Luca Sanna, di 33 anni. «Mi trovavo su una collina sopra la valle di Morghab e avevo con la mia squadra appena terminato il turno notturno di guardia. – ha raccontato Barisonzi, durante un’intervista a Federico Gangi de’ “ildiscorso.it” – Da lassù controllavamo il movimento in entrata ed in uscita da Bala Morghab di persone e mezzi con l’obiettivo di intercettare eventuale traffico di oppio. Questa era una delle principali attività che svolgevamo con la collaborazione dell’esercito afgano. Quella mattina – ha continuato l’alpino – mentre mi trovavo in prossimità del veicolo LINCE, un soldato dell’ANA (Afghan National Army) mi si è avvicinato, convinto che avesse bisogno di qualcosa gli sono andato vicino e lui ha esploso due colpi contro di me. Sono caduto a terra e non potevo muovermi, ho sentito altri spari attorno a me, i miei compagni urlavano, chiamavano il mio nome e mi chiedevano di tener duro di non mollare finché uno di loro non si è avvicinato e mi ha detto che i soccorsi stavano arrivando e che la ferita era lieve. Di li a poco un elicottero americano mi ha portato nella base avanzata di Bala Morghab dove sedato ho perso conoscenza». Luca Barisonzi non ha lasciato la speranza ed oggi combatte una nuova battaglia. Non più quella frutto degli interessi dei veri “poteri forti” ma, senza armi micidiali, forte della sua voce e delle sue esperienze, racconta la sua voglia di far vedere a tutti che non bisogna arrendersi. «Credo che soldati si nasca. Alpini si diventa e si rimane per sempre. Sono vocazioni alle quali ci si dona totalmente». Così Luca Barisonzi descrive il suo stato d’animo, la passione per quello che ha fatto e il ruolo che ha ricoperto durante la sua attività come soldato. Giovedì 23 febbraio, presso la Cavallerizza del castello di Vigevano, alle ore 11.00, Luca incontrerà oltre 400 studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Ad intervistarlo, il giornalista Toni Capuozzo e Paola Chiesa. La conduzione dell’incontro, realizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Alpini di Vigevano, è affidato a Daniela Delfrate. L’invito è, oltre che per gli studenti, aperto a tutta la cittadinanza. L’ingresso è gratuito.