La Barriera porta la propria solidarietà alla Presidente della Commissione Antimafia Monica Forte e al Presidente uscente Nando dalla Chiesa

Documento congiunto del 7 agosto 2018

A seguito della nomina dei cinque componenti del Comitato tecnico-scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie di Regione Lombardia, indicati dal Consiglio Regionale in data 31/07/2018, abbiamo appreso da organi di stampa della presa di posizione della Presidente della Commissione Antimafia Monica Forte e del Presidente uscente dello stesso Comitato Tecnico Nando dalla Chiesa, circa l’inopportunità della nomina dell’Avvocato Maria Teresa Zampogna (nota 1). Anche il Presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano, David Gentili, ha espresso le medesime perplessità.

Nando dalla Chiesa, in particolare, ha parlato di incompatibilità tra la sua permanenza nel Comitato Tecnico e la nomina dell’Avvocato Zampogna.

Le Associazioni sottoscrittrici del presente documento, si sentono di portare la propria solidarietà alle personalità pubbliche che hanno ritenuto di intervenire come sopra descritto.

L’Avvocato Maria Teresa Zampogna, Professionista il cui percorso non è in alcun modo oggetto di discussione, rischierebbe di trovarsi esposta a conflitto di interessi.

Il Comitato tecnico-scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie è un organo di supporto alla Commissione Speciale Antimafia del Consiglio Regionale della Lombardia. Le informazioni sensibili che i Cittadini, le Imprese e gli attori Sociali in genere, ritengono di riferire alla Commissione Antimafia sono sovente condivise da quest’ultima con il Comitato Tecnico.
Il rischio che ai suddetti organi pervengano informazioni relative ad alcuni dei clienti dell’Avvocato Zampogna è altissimo. A tale rischio si aggiunge la possibilità che il Comitato Tecnico discuta orientamenti sui beni confiscati ad alcuni dei clienti dell’Avvocato Zampogna. Si incrinerebbe, quasi certamente, così come prospettato da Forte e Dalla Chiesa, il rapporto tra Commissione e Comitato, con una conseguente inefficienza di cui faremmo le spese tutti.

Pur avendo, dunque, pieno rispetto dell’attività professionale di tutti, è premura delle sottoscritte Associazioni porre il tema dell’opportunità che un Avvocato, che annovera fra i suoi clienti un elevato numero di soggetti condannati o indagati per 416-bis, che hanno operato, ed operano, in Lombardia da diversi decenni, sieda nel Comitato Antimafia di Regione Lombardia, in ottica di tutela della società Lombarda, chiamata ad affrontare la minaccia mafiosa con efficienza, e di un organo importante come la Commissione Antimafia per le ragioni brevemente esposte.

1 Corriere della Sera del 3 e del 4 agosto 2018 e Il Fatto Quotidiano del 4 e del 5 agosto 2018