Il Tribunale di Vigevano e l’Osservatorio della Legalità sono presidi fondamentali della nostra comunità … ma la Lega lo sa?!

Finalmente si prospetta per il Tribunale di Vigevano una soluzione positiva, finalmente il sindaco Sala ha attivato i suoi colleghi di partito a livello provinciale e regionale ed in prima persona si è messo in gioco perché il Tribunale a Vigevano non venisse chiuso.

Peccato che tutto questo fermento di azioni venga messo in atto dopo l’approvazione del decreto del governo che prevede la chiusura di 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate.

Già a giugno Civiltà Vigevanese con un proprio comunicato stampa ha chiesto con forza al  Sindaco di Vigevano, per il bene della città che amministra, di farsi parte attiva nel contattare personalmente i Sindaci degli 11 Comuni del Magentino, nella consapevolezza che sarebbe stato sufficiente accorpare nel circondario di Vigevano tali comuni per raggiungere un numero di utenti e di addetti tale da allontanare ogni ipotesi di chiusura del nostro Tribunale.

Civiltà Vigevanese prende atto con soddisfazione di aver visto giusto, nel suo appello, e che ci sia stata oggi un’azione tale da condurre alle decisioni delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, che hanno valutato positivamente la necessità di accorpare al tribunale di Vigevano la zona del Magentino “per le molte analogie dei due territori, anche dal punto di vista socio-economico”. Questo accorpamento è visto come una opportunità per tutti. Ma come mai solo ora?

Il sindaco Sala parla di “lavoro di squadra”: ma perché per esempio la raccolta di firme avviata in questi ultimi giorni in vari punti della città non è stata proposta congiuntamente a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale? Se fosse stato chiesto un coinvolgimento delle forze di opposizione nella raccolta delle firme non sarebbe mancata la collaborazione e forse nello stesso lasso di tempo si sarebbero potute raccogliere più delle duemila firme ottenute fino ad ora, mettendo in campo solo le forze (e le bandiere!) della Lega. Giustamente, infatti, la battaglia per il tribunale non doveva avere un colore politico …

L’appello di Civiltà Vigevanese, se si fosse voluto intervenire più per tempo, poteva essere l’occasione per il sindaco di mobilitare tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza per un obiettivo veramente comune in favore della città.

Attenzione però va data ad alcune parole che motivano la scelta delle commissioni di Camera e Senato per il mantenimento del Tribunale di Vigevano: “il Tribunale di Vigevano deve essere mantenuto in ragione del tasso di impatto della criminalità organizzata, nonché della specificità territoriale del bacino di utenza” e “si deve tener conto dell’infiltrazione della criminalità calabrese, come testimoniata anche dai recenti processi”. Così si legge nel parere redatto dalle commissioni.

Non meno importanti sono i riferimenti agli ultimi fatti criminosi, maturati nell’ambito della criminalità importata dall’Est europeo e ricordati dall’Avv. Madeo.

Queste osservazioni non ci rendono sereni: dov’è la città sicura e tranquilla tanto declamata in questi due anni di governo comunale targato Lega?

La decisione di mantenere attivo sul territorio il nostro Tribunale non è certo dovuta solo al fatto di lasciare un presidio di legalità più vicino ai cittadini, ma è determinata soprattutto dalla preoccupante constatazione che la criminalità organizzata è sempre più presente nella nostra zona.

Preoccupazione che Civiltà Vigevanese condivide e nei fatti la stessa Lega ammette. Forse si è sottovalutata la reale situazione della sicurezza in città.

Che fare allora?

La serie di omicidi, che ha coinvolto il nostro territorio, fa paventare un collegamento tra criminalità dell’Est e malavita locale.

I frequenti ed inspiegabili incendi ai capannoni di ditte della zona dovrebbero essere un segnale sufficiente, per mantenere alta l’attenzione sul nostro territorio con ogni mezzo disponibile.

I beni confiscati alla mafia che, a Vigevano, stanno per essere inseriti nel mercato cittadino, al fine di cercarne una destinazione d’uso sociale, consentono alla città di riappropriarsi di quelle opportunità, che la criminalità ha sottratto alla comunità.

Per evitare che tali progetti restino solo sulla carta e si perda altro tempo, come purtroppo è già avvenuto, potrebbe essere costruttivo convocare quell’Osservatorio della Legalità, approvato mesi fa, voluto fortemente da Civiltà Vigevanese, e convocato fino ad ora solo una volta.

Elisabetta Parea – coordinatore Civiltà Vigevanese