Il direttore di Famiglia Cristiana a Vigevano

«È vero, oggi è in atto uno ‘scontro di civiltà’. Ma non tra Occidente e Oriente. O tra cristianesimo e islam. No, il vero scontro di civiltà si gioca in Parlamento e nelle piazze. Temi della contesa, l’accoglienza e il rispetto della persona straniera. A prendere il sopravvento è il principio dell’indesiderabilità. Irregolari e clandestini sono da espellere. Sì, ci sono, ma non dovrebbero esserci. Non li vogliamo. Anche quando vivono come bestie, come a Rosarno, nessuno muove un dito. Se vogliono un’altra possibilità, la cerchino altrove. In altri Paesi, non in Italia. Per un Paese, come il nostro, che si dichiara cattolico, è difficile capire come si possa discriminare gli stranieri e atteggiarsi poi a difensori del crocifisso». Queste forti parole, di sicuro impatto, appartengono a Don Antonio Sciortino, direttore del settimanale di ispirazione cattolica Famiglia Cristiana, il quale nel suo ultimo libro, Anche voi foste stranieri. L’immigrazione, la Chiesa e la società italiana edito per quelli di Laterza, affronta un tema facilmente intuibile: il peso e l’utilità degli immigrati nel nostro Paese, con riflessioni su come vengano spesso (male) accolti da un popolo che più cattolico di quello italico non esiste e che tra l’altro fu anch’esso straniero, quando nei decenni scorsi i nostri nonni emigrarono per tentare fortuna all’estero o semplicemente con la speranza di lavorare fissi in qualche luogo.

Il “Tavolo Migranti” cittadino ha organizzato un’incontro proprio con Don Sciortino, aperto a tutti i vigevanesi, nella serata di mercoledì 19 gennaio all’auditorium San Dionigi in P.za Martiri della Liberazione alle ore 21; il direttore di Famiglia Cristiana sarà intervistato da Gabriele Sonzogni, presidente di Azione Cattolica Vigevano, come proseguimento dei due appuntamenti che si sono svolti negli ultimi mesi del 2010 ed a cui hanno partecipato molte persone nonostante il gelido clima che imperversava. «Siamo certamente di fronte ad una grossa sfida – hanno detto i rappresentanti del “Tavolo Migranti” – che divide l’Italia ed il suo Parlamento tra chi vorrebbe adottare le maniere forti e chi è invece per l’accoglienza, che non è sinonimo di buonismo come crede qualcuno anche a Vigevano ma di realismo. Realismo nell’affrontare le difficoltà nel momento in cui si pongono, seguendo le basi del diritto e della civiltà; fondamenta che appartengono alla nostra Costituzione ed al modo di pensare della cristianità, ovvero in difesa dei più deboli».

Gli incontri organizzati dal “Tavolo Migranti” hanno il nobile obiettivo di smontare l’opinine comune che esistano cittadini di serie A e di serie B, oltre a voler portare a galla l’ipocrisia di chi si dice cattolico all’occorrenza ma che sul piano pratico abbandona i capisaldi del cattolicesimo: accoglienza ed una cristiana ospitalità.

Non è più possibile fingere di non riconoscere la realtà che ci circonda, soltanto con il confronto e l’accoglienza si può passare da un mondo multiculturale passivo, all’interculturalità attiva che può portare verso il bene comune di tutti i cittadini.