Elezioni amministrative: violato il codice etico

In occasione delle elezioni amministrative dell’aprile scorso non è stato rispettato il codice etico da quasi nessun partito. I candidati con pendenze penali sono stati ben 45, di cui 10 eletti. I dati sono stati comunicati dalla Commissione parlamentare antimafia. “Ma – avverte il senatore del Pd Giuseppe Lumia – i numeri potevano essere maggiori se tutte le prefetture avessero collaborato apertamente.

Alcune di esse, come la prefettura di Milano, si sono trincerate dietro la privacy e non hanno fornito i dati. A questo punto bisogna capire se dietro tale scelta scellerata ci sia stata qualche indicazione del ministero dell’interno e del governo, dato che ben 22 prefetture hanno utilizzato questo escamotage”. Lumia ha chiesto alla Commissione la proposta di una legge che imponga sanzioni a quei partiti che candidano politici collusi.

I reati violati dai 45 candidati in questione sono: associazione di tipo mafioso (4 candidati), associazione finalizzata al traffico di droga (1 candidato), estorsione (29 candidati), usura (3 candidati), estorsione ed usura (2 candidati), riciclaggio (2), misura della sorveglianza speciale (3), misura di prevenzione per riciclaggio (1).

Quindici dei 45 sono stati candidati in liste di “rilevanza nazionale”, quattro in liste civiche “con espliciti riferimenti a partiti nazionali” e venticinque in “liste civiche locali”.