Dieci domande provocatorie? Il “gran rifiuto” del nuovo Sindaco

Andrea Sala si presenta alla città. Questo è il titolo con cui avremmo voluto aprire il giornale di maggio, ma non è stato possibile. Il nuovo Sindaco, infatti, si è rifiutato di rispondere a una serie di domande che La Barriera gli ha sottoposto. Domande (le trovate qui sotto) che in un primo momento ha giudicato «una provocazione». Non nascondiamo che la sopresa è stata grande, perché ciò che volevamo sapere riguardava impegni assunti in campagna elettorale e sulle azioni di governo che intendeva prendere nei prossimi anni. Non si sente ancora pronto ad affrontare un simile “gravoso” impegno? Oppure, e questa è la visione più “maligna”, le promesse esplicitate agli elettori resteranno solo promesse? Comunque i nostri lettori potranno giudicare se quanto volevamo sapere erano mere provocazioni o l’atto dovuto di un Sindaco verso la sua città, un primo cittadino che a più riprese ha dichiarato di voler essere «il Sindaco di tutti». Comprendiamo che nei primi giorni di mandato gli impegni sono gravosi e si susseguono a ritmo incalzante, ma un amministratore prima di tutto ha il dovere di rendere pubbliche le sue intenzioni. Non si può nascondere affermando, come ha fatto Sala, tramite il suo portavoce Luigi Sampietro che «dopo quello che c’è stato in campagna elettorale non ha nessuna intenzione di rispondere alle vostre provocazioni». Oppure che «per ora preferisce non rispondere», come ci ha fatto sapere dal vice sindaco Andrea Ceffa. Eppure le domande gli erano state recapitate in due precisi momenti: la prima, venerdì 16 aprile, tramite fax previo accordo con l’assessore Sampietro, la seconda consegnate a Ceffa prima della presentazione ufficiale della giunta mercoledì 21 aprile. Non ci resta che prenderne atto. La Barriera, comunque, continuerà a riproporle sino a quando il signor Sindaco avrà la bontà di risponderci.

LE DIECI DOMANDE DELLA BARRIERA

1) Signor Sindaco, dall’analisi del voto emerge che solo il 32% dei vigevanesi ha scelto la Lega: 15.600 su 48.700 aventi diritto. Segno evidente che la grande maggioranza dei cittadini ha espresso una scelta diversa. Dato che ha dichiarato di voler essere il “sindaco di tutti”, alla “luce” di questi numeri lei pensa di amministrare seguendo alla lettera il suo programma oppure di adattarlo alla realtà uscita dalle urne?

2) Da molti la Lega è vista come un partito razzista e xenofobo, che vince incanalando il malcontento verso gli extracomunitari. Premesso che l’immigrazione è un fenomeno internazionale e non può essere arginato da una amministrazione comunale, come intende muoversi riguardo ai cittadini stranieri presenti in città e alle regolari attività commerciali da loro gestite? E come intende comportarsi riguardo alle case del centro storico, date in affitto (anche senza contratto) praticamente solo a extracomunitari?

3) Privatizzazione e aumento delle bollette dell’acqua. Pensa sia il caso di uscire da Pavia Acque e ritornare a una gestione “casalinga”, scongiurando aumenti devastanti per i cittadini e per le attività produttive, e salvaguardando così anche il patrimonio della nostra Asm?

4) Quale destinazione d’uso intende dare all’ex Macello, tenendo presente che sull’area confinante, cioè il lascito Pensa, esiste un preciso vincolo testamentario che la indica come spazio da dedicare ai giovani vigevanesi?

5) Riguardo la Centrale a olio di palma di Cascina Cavalli, in campagna elettorale lei si è dichiarato per una sua eventuale riconversione al fotovoltaico. Ora, da primo cittadino, intende mantenere la promessa fatta alla città?

6) La Lega si attribuisce un’anima “ecologica”, attenta al patrimonio naturalistico del territorio e al verde pubblico. Però il progetto dell’outlet tra Vigevano a Cassolnovo non sembra andare in questa direzione se si pensa alla cementificazione prevista, alle dimensioni del complesso, inserito fra l’altro all’interno del Parco del Ticino.

7) Nei prossimi anni nelle casse del Comune verranno a mancare diversi milioni di euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione. Inevitabilmente occorrerà effettuare risparmi sulla spesa pubblica. In quali settori intende intervenire?

8 ) In campo culturale, la passata amministrazione a cui lei ha preso parte non ha sempre brillato per lungimiranza e attenzione alla qualità delle proposte. Pensiamo a certe mostre di scarso valore e di poca risonanza, oppure alla costosa e improduttiva meteora della Fondazione Tagger. Lei come intende agire al riguardo?

9) Come intende gestire il patrimonio storico e monumentale della città, visto che negli anni recenti le idee in proposito si sono accavallate le une alle altre, ma con poca concretezza. Pensiamo all’astruso progetto di destinare il Maschio del Castello a biblioteca civica, con tutti i problemi che ciò comporterà in termini di accessibilità e di fruizione di spazi che molto difficilmente si potranno adattare alle esigenze di una moderna e funzionale biblioteca civica.

10) Lei come vede il nostro centro storico? Che cosa prova quando passeggia per le vie del centro? La maggioranza dei cittadini non esita a parlare di degrado, di senso di abbandono. Ci spieghi, per favore, che cosa intende fare la sua amministrazione.