Cosa succederà dopo l’incontro con le associazioni?

Nei giorni scorsi, il sindaco Andrea Sala ha inviato alla stampa locale un comunicato. L’obiettivo era rendere pubblico l’invito, rivolto in forma aggregata, alle associazioni presenti sul territorio. Da quelle di categoria, a quelle di volontariato e di opinione. «Un momento di confronto – ammette nel comunicato stampa – (…) attraverso critiche e proposte (…). All’esito di questo confronto, da esaurirsi nel termine massimo di due mesi, sarà necessario passare alla fase operativa e il sottoscritto (sindaco N.d.R.), la Giunta e il Consiglio Comunale assumeranno le decisioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi». I traguardi da raggiungere, riguardano la rivisitazione e riqualificazione del piano urbano, passando anche per una riscrittura del documento del piano del PGT (Piano di Governo del Territorio). Migliore vivibilità del centro storico per riqualificare Vigevano, miglioramento di accessibilità e fruibilità di aree urbane e rivisitazione del piano urbano del traffico cittadino. Questi i fini, da aggiungere a quelli già avviati, che riguardano un piano per la raccolta differenziata e la viabilità verso Malpensa, comprensiva del nuovo ponte sul Ticino. Il tutto con un occhio sempre fisso sul Patto di Stabilità. Sarebbe interessante cogliere la proposta di dialogo avanzata dal sindaco, per sottolineare la necessità di interventi volti al contrasto ad una recente e grave dipendenza: il gioco d’azzardo. I lettori si chiederanno come sia possibile ostacolare una dipendenza simile. La risposta giunge da una psicologa psicoterapeuta, segretario e responsabile relazioni associati dell’associazione “AND” (Azzardo e Nuove Dipendenze). “AND”, collabora con nove Comuni del Distretto di Gallarate, in provincia di Varese. L’associazione è nata con l’obiettivo, «(…) di sensibilizzare gli operatori sociali, le istituzioni, ma anche la popolazione generale (…)», recita la mission di “AND” sul sito ufficiale (www.andinrete.it). Le istituzioni del Distretto sono state sensibilizzate: «L’alta affluenza allo sportello gioco d’azzardo, – avvisano da AND – ha spinto gli attenti politici e tecnici di questo territorio ad aprire quasi fin da subito due sedi diverse dello sportello, per facilitarne l’accesso alla popolazione. Una sede si trova nel Comune di Samarate, l’altra nel Comune di Cassano Magnago». L’assuefazione da gioco, è infatti associabile a quella da alcol o da eroina. Una malattia che trascina in un oscuro vortice il principale interessato/a e di conseguenza le persone a lui/lei vicine. «In attesa di una legge che regolamenti il gioco d’azzardo, noi di “AND” ci siamo uniti in gruppi sanitari per l’aiuto e la previdenza. – dichiara la dott.ssa Roberta Smaniotto – Per eliminare la malattia del gioco, servono anni di cura oltre ai quali sono necessari continui controlli a scadenza. Esattamente come per i diabetici». Prevenire è meglio che curare, recita un famoso detto popolare. Proprio per rendere realizzabile concretamente il proverbio, riteniamo utile rivolgere alcuni consigli a Sala. «“AND” vuole collaborare con le amministrazioni comunali. – ha ammesso Smaniotto – Alcuni politici sensibili al tema, hanno sfruttato il potere delle ordinanze per limitare la presenza, sul territorio di loro competenza, delle macchine da gioco: slot machine e affini». Certo, impedire l’apertura di sale da gioco, piuttosto che evitare ai commercianti di installare nelle proprie attività le macchine ruba soldi, risulta impossibile. In Italia è lo stesso Stato che appoggia il gioco d’azzardo, dato che il guadagno per le casse pubbliche è elevato. Ma è possibile, come spiega Roberta Smaniotto forte della propria esperienza, limitare i danni attraverso regolamentazioni comunali. Ad esempio inserendo paletti all’interno del PGT, che abbiano l’intento di ostacolare, per via burocratica o organizzativa ma soprattutto legale, eccessive aperture di tali attività. Oppure, con ordinanze legate alla salvaguardia di luoghi sensibili: scuole o pubblici esercizi. Tenere lontano dalla portata degli studenti e dei fruitori degli spazi pubblici, «come è stato fatto, non solo in provincia di Varese, ma anche a Verbania o ad Empoli dove, con regolari strumenti di legge locale, la previdenza è diventata pubblica», ha dichiarato la dottoressa. Il fatto che sia legale, da possibilità di espansione al gioco d’azzardo. Se il sindaco di Vigevano vuole essere tanto disponibile, che le associazioni interessate vadano a fare pressione su questo tema. Intervenire è possibile, basta volerlo.