CASO MENSE: APPELLO ALLA CITTA’

 Conosciamo oramai tutti la vergognosa vicenda che vede 150 bambini vigevanesi esclusi dalla mensa scolastica a causa dell’insolvenza dei genitori nel pagamento delle rette scolastiche.
Il nodo di questa questione, su cui si sono ampiamente diffusi mezzi di informazioni locali e nazionali, sta tutto in una parola che deve far vergognare una comunità civile: “esclusione”.
I bambini esclusi dal gruppo di appartenenza sono visti come diversi e, quindi, discriminati. Non possiamo sapere con certezza quanto l’esclusione dal rito conviviale del “mangiare insieme” peserà sul delicato processo di formazione di questi bambini, ma, è certo che, per un bambino, si tratta di una “emarginazione molto dura che ferisce la sua identità e lo fa sentire ostile verso la società che lo tratta con questa durezza”. A scriverlo è la psicologa Silvia Vegetti Finzi, sulla Provincia Pavese del 3 ottobre.
Esprimiamo la nostra adesione a questo punto di vista e ribadiamo che ogni Amministrazione, indipendentemente dal colore politico, deve tutelare i minori da ogni situazione che potrebbe minarne il fragile percorso educativo.
Aggiungiamo che sicuramente tra le famiglie insolventi ci saranno dei “furbi”, che devono essere individuati e colpiti, ma sicuramente ci sono anche famiglie italiane e straniere duramente impoverite dalla crisi del nostro Paese.
La cattiva situazione economica rende i poveri ancora più poveri ed estende i territori dell’esclusione, espone un numero crescente di persone alla fatica e alla improbabile scommessa di arrivare a fine mese. Rende drammatico lo sforzo di tante famiglie ad arrivare a coprire, anche con il solo assegno di cassa integrazione, le spese di una casa, di un figlio da far crescere o di un anziano da curare.
Un’Amministrazione Comunale, non offuscata da furori ideologici, deve essere in grado di leggere tutti i sintomi di possibili allarmi sociali della propria comunità senza ricorrere a misure repressive e senza “spezzare le gambe” a chicchessia e tanto meno se vi sono coinvolti dei minori.
Tutte le forze politiche, economiche e sociali cittadine devono sentirsi impegnate ad affrontare la grave emergenza economica e sociale che la nostra città sta vivendo.

– NO  alla discriminazione e all’umiliazione dei bambini

NO alle speculazioni su di loro

– NO ad un linguaggio inopportuno e violento da parte di chi rappresenta la città

– Sì  agli accertamenti per verificare la reale situazione patrimoniale e reddituale di tutte le famiglie interessate

– Sì  alla revisione delle fasce ISEE in modo da differenziare maggiormente le quote da pagare

– Sì
 alla reintroduzione delle fasce esenti

SI’ a un Comune attento ai bisogni dei più deboli

C.G.I.L. Vigevano – Civiltà Vigevanese – Italia dei Valori (IdV) – Partito Democratico (PD) – Popolo della Libertà (PDL) – Polo Laico – Partito della Rifondazione Comunista (RFC) – Partito Socialista Italiano (PSI) – Sinistra e Libertà (SeL) – Tavolo Migranti Vigevano – U.I.L. Pavia – Unione di Centro (UdC)