All’Odeon i grandi film sul Risorgimento

Progetto 150° e la ProLoco  di Vigevano in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale-Roma propongono per una unica proiezione a ingresso gratuito per tutta la cittadinanza alle ore 21,15 un ciclo di quattro film sul Risorgimento presso il CinemaTeatro Odeon-Sala della Comunità (via Mons. Berruti, 2 Vigevano). Tre pellicole provengono dalla Cineteca Nazionale di Roma e sono film a 35 mm, in versione originale, restaurate, non più in distribuzione: si tratta di film che saranno in grado di riportare lo spettatore al clima e all’epoca di quei momenti storici. Il quarto film di recentissima uscita è invece stato un successo di pubblico e di critica.

Venerdì 29 aprile – Ore 21,15 – Ingresso gratuito

Bronte. Storia di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato

Ogni guerra, ogni conquista, pur leale e cavalleresca, presenta aspetti negativi, con le sue colpe e i suoi episodi dolorosi. Nella Sicilia appena conquistata-liberata da Garibaldi, a Bronte, un popoloso centro agricolo dell’interno catanese alle falde dell’Etna, una proposta di riforma agraria scatenò la rivolta dei proprietari terrieri e dei contadini che portò a saccheggi e 16 uomini vennero uccisi. Garibaldi inviò il suo luogotenente Nino Bixio come plenipotenziario con l’incarico di riportare l’ordine. Vennero celebrati processi e i capi della sedizione furono fucilati e 150 rivoltosi imprigionati. Alcune esecuzioni capitali furono palesemente ingiuste come sarebbe emerso da ricerche storiografiche successive.

Questa triste pagina della nostra storia risorgimentale è stata ricostruita nella pellicola Bronte. Storia di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato, diretto nel 1972 da Florestano Vancini che si è liberamente ispirato a una novella di Giovanni Verga. Sceneggiato dallo stesso Vancini con Carpi, Badalucco e Sciascia, il film, girato in Jugoslavia, è stato vigorosamente interpretato da Mariano Rigillo, Ivo Garrani, Filippo Scelzo e attori del posto.

Fu il primo film revisionista della spedizione garibaldina e, per estensione, di tutto il Risorgimento. Erano gli anni post-68 e, nella generale ridiscussione di valori, gerarchie e idee, si revisionò anche l’immagine consegnata ai libri di storia dell’Unità d’Italia.

Fu una robusta ricostruzione degli eventi quella di Vancini cui va il merito, pur con una visione tutta personale, di avere portato alla luce una pagina fino ad allora oscurata di storia patria.

 

Giovedì 19 maggio – Ore 21,15 – Ingresso gratuito

La pattuglia sperduta. Vecchio Regno

Uno dei più bei film del dopoguerra italiano ma, purtroppo, semidimenticato. Un cult da recuperare.

Siamo nel marzo 1849, quando Carlo Alberto è in procinto di riprendere la guerra contro gli Austriaci. Da tutta Italia arrivano in Piemonte volontari decisi a combattere per l’indipendenza dall’Austria. La mattina del 20 marzo una pattuglia rimane tagliata fuori in territorio nemico, mentre sta per avere inizio la battaglia di Novara: una pericolosa avventura che durerà tre giorni e si concluderà sul campo dove si è aspramente combattuto.

Fu girato da un regista esordiente, Piero Nelli, con attori non professionisti. Nello scrivere la sceneggiatura, Nelli si avvalse della consulenza di un gruppo di storici della Università di Torino guidati dal Professor Piero Pieri, grande esperto di storia militare, al fine di stabilire l’essenza della vicenda.

Lo scopo del film era la denuncia degli errori e delle manchevolezze dei piemontesi nella Prima Guerra di Indipendenza, impreparati ad una guerra contro di austriaci, soldati professionalmente addestrati e ben equipaggiati.

Film scabro, rigoroso, di austerità tutta piemontese e giansenista, più bressoniano che rosselliniano, che in tutta evidenza vuol rileggere il Risorgimento mostrandolo attraverso la vita e il sacrificio degli ultimi, di chi sta in basso, dei soldati qualunque, che combattono e muoiono per una Grande Storia che passa al di sopra delle loro teste.

Film antiretorico e antiepico, con una forte intenzionalità politica (il regista e alcuni interpreti venivano dalla Resistenza).

Un tentativo lodevole e un po’ ingenuo di rileggere le vicende del Risorgimento a partire dalla partecipazione popolare, secondo l’insegnamento del neorealismo e contro la  retorica della storia ufficiale.

Film, anche, sul disorientamento e lo spaesamento, il che lo rende qualcosa di molto moderno.

Prodotto da un giovane Franco Cristaldi, che poi sarebbe diventato uno dei costruttori del nostro grande cinema degli anni Sessanta.

Musica composta appositamente per il film da Goffredo Petrassi, ed è un altro buon motivo per ritrovare La pattuglia sperduta.

Attori principali del film: Annibale Biglione, Óscar Navarro, Filippo Posca, Giovanni Raumer.

Il film che Mario Martone ha dichiarato come fonte più prossima del suo Noi credevamo.

Info: Associazione La Barriera 0381 692336 – associazione@labarriera.it