A Vigevano vige la “Ferrea logica padana”

Estate 2011. Più precisamente il 27 luglio. La Giunta comunale delibera, con atto numero 180, che il dirigente del Settore Servizi alla Città predisponga un bando per la selezione di quarantasette rilevatori da utilizzare per le operazioni previste in occasione del quindicesimo Censimento generale della popolazione. La solerte dirigente si mette all’opera e sforna il bando richiesto, corredandolo di tutto quanto necessario per far sì che ogni riga sia in regola: requisiti che devono possedere i candidati, compiti dei rilevatori, compensi e coperture assicurative, formazione della graduatoria, modalità di presentazione della domanda e termine entro la quale la suddetta domanda dovrà essere presentata presso gli uffici preposti. Ai primi di agosto, quando la maggior parte della popolazione pensa alle meritate vacanze (almeno quelli che possono ancora permettersele) il bando viene pubblicato. Non resta che attendere il termine, fissato per martedì 30 agosto. Allo scadere della fatidica data all’appello hanno risposto oltre cento candidati. 120 per la precisione. Altri tre presenteranno domanda oltre la scadenza del termine. Poche ore (31 agosto) ma sufficienti per essere esclusi. D’altronde la perentorietà dell’avviso non lasciava dubbi di sorta. Infatti la “carta canta” recita: «Le domande dovranno pervenire entro il 30 AGOSTO 2011. O sei dentro il 30 agosto oppure sei fuori. Perentoriamente! 14 settembre 2011 il Segretario generale del Comune, Annibale Vareschi, dispone (provvedimento n. 52/2011) di costituire la commissione di valutazione delle domande arrivate negli uffici. Si procede all’analisi delle domande. Qualcosa però accade e non proprio conforme alle regole……

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