2 film d’autore per riflette e comprendere meglio le fragilità sociali

Nell’ambito del progetto ‘Fragility Network’ promosso da Auser Pavia e in collaborazione con Auser Vigevano e l’Articolo 3 vale anche per me, l’associazione La Barriera presenta 2 film d’autore sulle fragilità sociali.

Venerdì 22 ottobre alle ore 20,30 proiezione del film ‘Ella e John’ che tratterà le criticità legate alla terza età. Ella e John sono fuggiti. A bordo di un vecchio camper del ’75, il Leisure Seeker (“cercatore di svago”), per attraversare l’America. E raggiungere le Florida Keys, per vedere la casa di Hemingway, scrittore sempre al centro dei pensieri di John, vecchio professore di letteratura ora malato di Alzheimer.
Quella è la meta, ma quello che conta è il viaggio: è un partire per continuare a ritrovarsi, quello di Ella e John, per non rassegnarsi alla fine andandole comunque incontro, per continuare a condividere le gioie e i dolori di un abbraccio che dura da quasi 50 anni. E per riassaporare, ogni sera nei vari campeggi dove si fermano a dormire, la loro storia, far riemergere i ricordi attraverso qualche vecchia diapositiva sbiadita, con loro giovani, i figli piccoli, la vicina di casa, gli studenti di John.
Prima del film ci sarà un’introduzione a cura dello psicologo e psicoterapeuta N. Allegri.

Venerdì 29 ottobre alle ore 20,30 proiezione del film ‘Non ci resta che vincere’ che affronterà il complesso rapporto tra persone così dette ‘normodotate’ e persone affette da disabilità. La commedia di Javier Fesser fa ridere e riflettere al tempo stesso, è leggera e profonda, emoziona e commuove. Protagonista è un allenatore di una squadra di basket professionista. Arrogante e litigioso, un giorno viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza e viene di conseguenza condannato alla pena di dover svolgere un lavoro socialmente utile. Per ordine del giudice dovrà organizzare una squadra composta da persone con una disabilità intellettiva. Non la prenderà molto bene: difficile insegnare a giocare insieme a persone così diverse. C’è chi ha paura dell’acqua e non si fa la doccia da mesi, chi si incanta per qualche minuto fissando un punto qualunque del soffitto, chi è ipocondriaco e pensa sempre di avere qualche malanno, chi tira la palla solo all’indietro e chi invece è bravissimo a fare canestro, ma si rifiuta di giocare. Ognuno ha le proprie particolarità e i propri problemi. Ma chi non ne ha? Lo stesso allenatore scopre di non esserne immune. La lezione del film, che apprenderà per primo lo spocchioso Montes, è proprio questa: ogni persona ha i propri limiti, non solo quelli che lui inizialmente chiama con disprezzo i “mongoloidi”, ma anche i così detti “normodotati”. Insieme si può provare a superarli. Vincere non è arrivare primi, ma è soprattutto giocare la propria partita. E questo è il vero canestro nella vita.
Prima del film ci sarà un’introduzione a cura dell’educatrice della coop. Il Cerchio S. Ferrari.

Prima di ogni film ci sarà un apericena alle ore 19,30 in collaborazione con Dolce Positivo.

Sia l’apericena che la visione del film è ad offerta libera