“C’è ancora passione? Il senso, i limiti e l’etica del fare politica”.

Lunedì 25 luglio nell’area balera della Festa Democratica della frazione Piccolini, si è tenuto l’incontro-dibattito dal titolo “C’è ancora passione? Il senso, i limiti e l’etica del fare politica”. Tema decisamente caldo ed attuale affrontato insieme dallo scrittore e membro del CDA Rai Giorgio Van Straten, dalla senatrice del Partito Democratico Marilena Adamo e da Emanuele Corsico Piccolini consigliere provinciale PD. I tre relatori della serata, intervistati da Claudio Micalzo direttore di TelePavia, hanno assunto posizioni differenti ma non contrastanti. La senatrice ed il giovane consigliere hanno entrambi sostenuto la presenza, ancora oggi della passione politica, proponendo tesi fondate sull’ultima tornata elettorale di amministrative e referendum, per le quali il coinvolgimento di giovani e meno giovani è stato definito fautore del “vento che cambia”. Giorgio Van Straten, volendo essere forse più obiettivo, ha sottolineato quello che per lui significa passione politica, cioè un «forte sentimento collettivo, come quello che aleggiò nel decennio ’68-’78. Un periodo in cui si pensava ancora che il mondo potesse essere concretamente cambiato con il fare politica». Oggi invece, secondo il consigliere Rai, «credere all’impossibile è impossibile». Ciò che invece ha trovato d’accordo i conferenzieri è stato il problema dell’antipolitica promosso dall’eccessivo sviluppo del berlusconismo, oltre che dal «qualunquismo grillino», come ha ribadito più volte Emanuele Corsico Piccolini. «Sostenere in continuazione che tutti i politici sono uguali è sbagliato e logorante. – ha infatti asserito il consigliere provinciale – A mio parere le persone di buon senso non hanno colore politico, e di questa gente in politica ci sono molti esempi». Marilena Adamo ha poi sostenuto che il Partito Democratico ha, in Parlamento, avanzato diverse proposte di riforma dell’organo parlamentare stesso le quali però sono state tutte bocciate al voto. La senatrice ha affermato che l’antipolitica tende ad ostacolare quello che di buono si tenta di fare e come esempi di organi di stampa con questo obiettivo ha citato le due testate più vicine al presidente del Consiglio, Libero ed Il Giornale, «che guarda caso ultimamente continuano a parlare di “Casta”». Sul tema della classe politica e dei suoi particolari benefici che ultimamente sembrano aver risvegliato l’indignazione degli italiani, Van Straten ha dichiarato di non sentirsi scandalizzato dalla retribuzione di un parlamentare quanto piuttosto dai privilegi di cui gli stessi politici godono, oltre ad aver ricordato che nell’ultima manovra economica non c’è un taglio di contrasto a tali privilegi. La speranza sembra covare nelle nuove generazioni le quali, secondo Corsico Piccolini, « hanno compreso che in tanti si ha più forza e che la riscossa di un Paese è oggi possibile, come abbiamo visto in nord Africa, quando si è in molti. Il cambiamento – ha concluso – può avvenire con giovani che affiancano i più “anziani”». Giovani che se attivi nella partecipazione civica possono essere un organo di controllo sui vecchi leader che accecati dal potere rimangono alienati dal mondo reale e concreto. «Se della passione si potrebbe anche fare meno – ha infine asserito Giorgio Van Straten – non si può dire lo stesso della partecipazione civica la quale può limitare la politica che tende ad occuparsi di tutto, anche su quei campi dai quali dovrebbe astenersi».