Tutti i titoli della stagione 2011

Parte giovedì 13 gennaio la nuova stagione dei film d’essai al cinema Odeon di Vigevano. Dopo l’anteprima, andata in scena a dicembre, i curatori dell’evento, Carlo Cantone in testa, hanno scelto una serie (16 per la precisione) di pellicole fra quelle uscite negli ultimi mesi. La rassegna si chiuderà alla fine di aprile. La novità, rispetto all’anteprima, è il ritorno delle proiezioni pomeridiane (ore 16,00), mentre l’orario serale rimane invariato (ore 21,15). Con questo speriamo di accontentare tutti quelli che sono rimasti un poco delusi dalla cancellazione precedente. Il costo del biglietto (pomeridiano e serale) è di 6 euro, mentre è sempre disponibile l’abbonamento per 10 ingressi al costo di 45 euro. Buona visione a tutti.

Potiche – La bella statuina (13/1)

Regia: François Ozon.

Anno: 2010. Titolo originale: Potiche. Durata: 103 min. Origine: Francia. Genere: commedia. Sceneggiatura: François Ozon: (adattamento). Tratto da: opera teatrale di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy. Fotografia: Yorick Le Saux.

Attori: Catherine Deneuve (Suzanne Pujol), Gérard Depardieu (Maurice Babin), Fabrice Luchini (Robert Pujol), Karin Viard (Nadège), Judith Godrèche (Joëlle), Jérémie Renier (Laurent).

• In Concorso alla 67ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2010).

Francia, 1977. Quando Robert Pujol, tirannico proprietario di una fabbrica di ombrelli, decide di allontanarsi dalla sua azienda e dalla famiglia a causa dei contrasti con i suoi dipendenti, la moglie Suzanne prende le redini della società e grazie all’aiuto del suo vecchio amico Babin, deputato comunista, riesce ad appianare i contrasti e a rimettere in piedi la fabbrica. Tuttavia, la libertà dal dispotico Pujol per dipendenti e familiari non durerà a lungo…

Noi credevamo (20/1)

Regia: Mario Martone.

Anno: 2010, Durata: 170 min. Origine: Italia. Genere: drammatico/storico. Sceneggiatura: Giancarlo De Cataldo, Mario Martone. Tratto da: liberamente ispirato a vicende storiche realmente accadute e al romanzo di Anna Banti “Noi credevamo” (ed. Mondadori). Fotografia: Renato Berta. Attori: Luigi Lo Cascio (Domenico) Valerio Binasco (Angelo), Francesca Inaudi (Cristina di Belgiojoso giovane), Andrea Bosca (Angelo da giovane), Edoardo Natoli (Domenico da giovane), Luigi Pisani (Salvatore), Toni Servillo (Giuseppe Mazzini), Luca Zingaretti (Francesco Crispi).

• In concorso alla 67ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2010).

Domenico, Salvatore e Angelo, tre ragazzi del Sud Italia testimoni della feroce repressione borbonica dei moti del 1828, decidono di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Le loro esistenze, sospese tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche, si svolgeranno sullo sfondo della più sconosciuta storia dell’Unità d’Italia e verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari.

Precious (27/1)

Regia: Lee Daniels.

Anno: 2009. Titolo originale: Precious: Based on the Novel “Push” by Sapphire. Durata: 109 min. Origine: Usa. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Geoffrey Fletcher. Tratto da: romanzo “Push” di Sapphire (alias Ramona Lofton). Fotografia: Andrew Dunn.

Attori: Gabourey “Gabby” Sidibe (Clareece “Precious” Jones), Mo’Nique (Mary), Paula Patton (Sig.na Rain), Mariah Carey (Sig.ra Weiss).

• In concorso al 62º Festival di Cannes (2009) nella sezione ‘”U certain regard”.

• Golden Globe 2010 a Mo’nique come miglior attrice non protagonista di film drammatico. Le altre candidature erano: miglior film e attrice protagonista (Gabourey ‘Gabby’ Sidibe) nella stessa categoria.

• Oscar 2010 per: attrice non protagonista (Mo’nique), sceneggiatura non originale. Il film aveva ottenuto altre quattro nomination: miglior film, regia, attrice protagonista (Gabourey Sidibe), montaggio.

Precious Jones è una studentessa con una vita tutt’altro che semplice. Incinta per la seconda volta, non sa leggere né scrivere e i suoi compagni di scuola la prendono in giro per il suo peso. In casa le cose non vanno meglio: la terribile madre la tiene in pugno emotivamente e fisicamente. L’istinto di Precious le dice che l’unico modo per cambiare questa situazione sarà quella di far ricorso a tutte le sue risorse e uscire dal mondo d’ignoranza che la circonda.

Miral (3/2)

Regia: Julian Schnabel.

Anno: 2010. Durata: 112 min. Origine: Israele, Francia. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Julian Schnabel, Rula Jebreal. Tratto da: romanzo “La strada dei fiori di Miral” di Rula Jebreal (ed. BUR). Fotografia: Eric Gautier. Attori: Hiam Abbass (Hind Husseini), Freida Pinto (Miral), Alexander Siddig (Jamal), Omar Metwally (Hani), Yasmine Al Masri (Yasmine Al Massri / Nadia), Ruba Blal (Fatima).

• In concorso alla 67ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2010).

La giovane palestinese Miral cerca nell’istruzione la possibilità di sfuggire all’emarginazione cui il suo popolo è condannato nella sua stessa patria. Accolta nell’orfanotrofio di Hind Husseini – benefattrice appartenente a una delle più importanti famiglie palestinesi di Gerusalemme, che dal 1948 decise di prendersi cura di coloro che gli esiti cruenti della nascita dello Stato d’Israele avevano lasciato senza genitori né mezzi di sussistenza, ponendo la sua attenzione soprattutto sulle nuove generazioni di donne che, più istruite e consapevoli, rappresentavano per lei la speranza della futura nazione palestinese – si troverà a dover combattere un grave conflitto interiore che la porterà ad abbandonare la sua terra.

Séraphine (10/2)

Regia: Martin Provost.

Anno: 2008. Durata: 125 min. Origine: Francia. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Martin Provost, Marc Abdelnour. Fotografia: Laurent Brunet. Attori: Yolande Moreau (Séraphine), Ulrich Tukur (Wilhelm Uhde), Anne Bennent (Anne Marie), Geneviève Mnich (Madame Duphot).

• Vincitore di sette premi Cesar 2009 (tra cui miglior film e miglior attrice protagonista).

Francia, 1913. Il critico e collezionista d’arte Wilhelm Uhde decide di prendere in affitto un appartamento a Senlis, vicino Parigi, per lavorare e scrivere in tranquillità. Come aiuto per i lavori domestici ingaggia Séraphine Louis, una donna semplice e schietta, in cui scoprirà un grande talento per la pittura e con cui instaurerà una intensa e inaspettata relazione.

Oltre le regole (17/2)

Regia: Oren Moverman.

Anno: 2009. Titolo originale: The Messenger. Durata: 105 min. Origine: Usa. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Alessandro Camon, Oren Moverman. Fotografia: Bobby Bukowski. Attori: Ben Foster (Sergente Will Montgomery), Woody Harrelson (Capitano Anthony “Tony” Stone), Samantha Morton (Olivia Pitterson), Jena Malone (Kelly).

• Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura a Oren Moverman e Alessandro Camon al 59º Festival di Berlino (2009).

• Woody Harrelson è stato candidato al Golden Globe 2010 come miglior attore non protagonista.

• Candidato all’Oscar 2010 per: migliore attore non protagonista (Woody Harrelson) e sceneggiatura originale.

Will è reduce dal conflitto in Iraq, dove per molto tempo è stato costretto in un letto d’ospedale. Tuttavia, le sue ferite non sono solo fisiche: al ritorno in patria, infatti, si rende conto che niente può più essere come prima, neanche il rapporto con la fidanzata. Dovendo ancora completare il servizio militare, Will viene mandato all’ufficio notifiche, dove però, dietro il nome apparentemente innocuo, si nasconde il dipartimento che ha il difficile compito di comunicare i decessi dei soldati alle loro famiglie. Aiutato da Tony, un collega più anziano, cercherà così di tornare ad una vita normale, anche se il cammino non sarà facile.

Il mio nome è Khan (24/2)

Regia: Karan Johar.

Anno: 2010. Titolo internazionale: My Name Is Khan. Durata: 125 min. Origine: India. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Karan Johar, Shibani Bathija, Niranjan Iyengar. Fotografia: Ravi K. Chandran. Attori: Shahrukh Khan (Rizwan Khan), Kajol (Mandira), Carlo Marino (Vaughn), Douglas Tait (Sniper).

• Fuori concorso al 60º Festival di Berlino (2010).

Rizvah Khan è un indiano di religione musulmana. È un uomo onesto ed è affetto da una leggera forma di sindrome di Asperberger. Vive insieme alla sua famiglia negli Stati Uniti dove ha sposato Mandira, una splendida mamma single alla ricerca spasmodica di successo e riflettori puntati su di sé. L’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001, però, smembra la sua famiglia. Per riunirla, a Khan non resta che un viaggio attraverso l’America, i suoi paesaggi così diversi e le sue nuove paure di paese traumatizzato.

We Want Sex (3/3)

Regia: Nigel Cole.

Anno: 2010. Titolo originale: Made in Dagenham. Durata: 113 min. Origine: Gran Bretagna. Genere: commedia drammatica. Sceneggiatura: William Ivory. Fotografia: John de Borman. Attori: Sally Hawkins (Rita O’Grady), Bob Hoskins (Albert Passingham), Miranda Richardson (Barbara Castle), Geraldine James (Connie), Rosamund Pike (Lisa Hopkins), Andrea Riseborough (Brenda), Jaime Winstone (Sandra), Rupert Graves (Peter Hopkins).

• Fuori concorso alla 5ª Edizione del Festival Internazionale del film di Roma (2010).

Dagenham, Inghilterra, 1968. Sotto la guida della loquace e battagliera Rita O’Grady, 187 operaie alle macchine da cucire della Ford decidono di entrare in sciopero per protestare contro le condizioni di lavoro insostenibili, e le lunghe ore rubate all’equilibrio della vita domestica. Con ironia, buon senso e coraggio, le operaie riusciranno a farsi ascoltare dai sindacati, dalla comunità locale ed infine, grazie alla battaglia della deputata Barbara Castle, anche dal governo per porre le basi della ‘Legge sulla Parità di Retribuzione’.

The Last Station (10/3)

Regia: Michael Hoffman.

Anno: 2009. Durata: 112 min. Origine: Germania, Russia. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Michael Hoffman. Tratto da: romanzo di Jay Parini. Fotografia: Sebastian Edschmid. Attori: Helen Mirren (Sofya Tolstoj), Christopher Plummer (Leo Tolstoj), James McAvoy (Valentin Bulgakov), Paul Giamatti (Vladimir Chertkov), Anne-Marie Duff (Sasha Tolstoj), Kerry Condon (Masha).

• Marc’aurelio d’Argento come migliore attrice ad Helen Mirren alla 4ª Edizione del Festival Internazionale del film di Roma (2009).

• Candidato al Golden Globe 2010 per: miglior attrice protagonista di film drammatico (Helen Mirren) e attore non protagonista (Christopher Plummer).

• Candidato all’Oscar 2010 per: miglior attore non protagonista (Christopher Plummer) e attrice protagonista (Helen Mirren).

Dopo quasi cinquant’anni di matrimonio la Contessa Sofya vede tutto il mondo in cui ha sempre creduto andare a rotoli. Suo marito, il romanziere Leo Tolstoj, a causa delle sue idee politiche ha deciso di punto in bianco di rinunciare al titolo nobiliare e alle proprietà possedute dalla sua casata e di trasformarsi in un povero diavolo come tanti altri. Chertkov, il suo discepolo prediletto, lo ha convinto a diventare vegetariano e a far insediare in casa sua un gruppo di sconosciuti che si comportano come fossero i proprietari. Leo potrebbe essersi lasciato convincere persino a cedere i diritti dei suoi scritti al popolo russo, invece che ai suoi familiari. La Contessa Sofya decide di lottare per quello che le appartiene, ma dovrà scontrarsi apertamente con suo marito, fino ad essere allontanata dalla sua vita.

Affetti e dispetti (17/3)

Regia: Sebastián Silva.

Anno: 2009. Titolo originale: La nana. Durata: 94 min. Origine: Cile. Genere: Commedia drammatica. Sceneggiatura: Sebastián Silva, Pedro Peirano. Fotografia: Sergio Armstrong. Attori: Catalina Saavedra (Raquel), Claudia Celedón (Pilar), Mariana Loyola (Lucy), Alejandro Goic (Mundo).

• In concorso al 27º Torino film festival (2009).

• Candidato al Golden Globe 2010 come miglior film straniero.

Raquel fa la cameriera in casa dei Valdes da ben 23 anni e, dopo tanto tempo, non li considera più come i suoi datori di lavoro, ma come la sua famiglia. Quando comincia ad avere attacchi di emicrania sempre più forti e frequenti, la signora Valdes decide di cercare un’altra cameriera per sgravarla del lavoro, ma Raquel non accetta alcuna intrusione e fa di tutto per far fuggire a gambe levate tutte le nuove arrivate. Dopo il licenziamento dell’ennesima cameriera, la signora Valdes rinuncia al suo proposito, ma quando Raquel è costretta a prendersi un periodo di malattia, assume Lucy, una signora di campagna che contagia tutta la famiglia con la sua allegria…

Il responsabile delle risorse umane (25/3) – ATTENZIONE IL FILM E’ POSTICIPATO A VENERDI 25/3 MANTENENDO GLI STESSI ORARI

Regia: Eran Riklis.

Anno: 2010. Titolo internazionale: The Human Resources Manager. Durata: 103 min. Origine: Israele. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Noah Stollman. Tratto da: romanzo omonimo di Abraham B. Yehoshua (ed. Einaudi). Fotografia: Rainer Klausmann.

Attori. Mark Ivanir (Responsabile Risorse Umane), Guri Alfi: (Faina, il giornalista), Noah Silver (Ragazzo), Rozina Cambos (Console), Julian Negulesco (Vice Console), Bogdan Stanoevitch (ex-marito).

• Presentato in “Piazza Grande” al 63º Festival del film di Locarno (2010) ha ricevuto il “Prix du public Ubs”.

• Selezionato per la candidatura all’Oscar 2011 quale miglior film straniero.

Quando una dipendente straniera di un panificio di Gerusalemme resta uccisa in un attentato, il responsabile delle risorse umane viene mandato al funerale in rappresentanza della ditta per rispondere alle accuse di indifferenza e disumanità. L’uomo, già attanagliato da una profonda crisi esistenziale a causa delle proprie vicende familiari, sarà costretto a intraprendere un improbabile viaggio che lo porterà fino al villaggio della donna e a capo di un convoglio funebre formato dal figlio ribelle della defunta, un giornalista insopportabile, una stramba console, un autista veterano e una bara.

Bright Star (31/3)

Regia: Jane Campion.

Anno: 2009. Durata: 119 min. Origine: Gran Bretagna. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Jane Campion. Fotografia: Greig Fraser. Attori: Abbie Cornish (Frances “Fanny” Brawne), Ben Whishaw (John Keats), Kerry Fox (Sig.ra Brawne), Paul Schneider (Charles Armitage Brown).

• In concorso al 62º Festival di Cannes (2009).

• Candidato all’Oscar 2010 per i migliori costumi.

Londra 1818. Il 23enne poeta John Keats si innamora della bella Fanny Browne, studentessa di moda, che abita come lui in casa di Charles Brown. I due vivranno un’intensa storia d’amore contrastata dai dettami della società dell’epoca, che terminerà bruscamente tre anni dopo, alla morte di lui.

In un mondo migliore (7/4)

Regia: Susanne Bier.

Anno: 2010. Titolo originale: Hævnen. Durata: 100 min. Origine: Danimarca. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Susanne Bier, Anders Thomas Jensen. Fotografia: Morten Søborg. Attori: Mikael Persbrandt (Anton), Trine Dyrholm (Marianne), Ulrich Thomsen (Claus), Markus Rygaard (Elias), William Jøhnk Juels Nielsen (Christian), Kim Bodnia (Lars).

• Gran Premio della giuria Marc’Aurelio e Premio Marc’Aurelio del pubblico come miglior film alla 5ª edizione del Festival Internazionale del film di Roma (2010).

• Selezionato per la candidatura all’Oscar 2011 quale miglior film straniero.

Anton è un medico che opera in un campo profughi in Africa e che ogni giorno è costretto a fare i conti con la violenza e le ingiustizie cui è sottoposta la popolazione di un in paese costantemente vessato da guerre di ogni sorta. Nel frattempo, in un’apparentemente tranquilla cittadina danese, suo figlio adolescente Elias – timido, bersagliato da prepotenti compagni di scuola e tormentato per la separazione dei genitori – si lega in un’intensa ma rischiosa amicizia con Christian, un suo coetaneo da poco arrivato da Londra, arrabbiato con la vita e con il padre dopo la morte della madre. Le vicende dei due ragazzi porteranno le rispettive famiglie a incrociarsi in un tourbillon di fragilità e dolore ma anche comprensione e perdono.

L’illusionista (14/4)

Regia: Sylvain Chomet.

Anno: 2010. Titolo originale: L’illusionniste. Durata: 80 min. Origine: Francia. Genere: animazione, commedia. Sceneggiatura: Sylvain Chomet (adattamento da un soggetto inedito di Jacques Tati).

• Presentato al Festival di Berlino 2010 nella sezione “Berlinale Special”.

Nella Francia del 1959, un vecchio Illusionista la cui fama è stata oscurata da quella dei cantanti rock, si esibisce in piccoli teatri, in feste private e nei bar dei paesi. È proprio durante uno dei suoi spettacoli in un fumoso pub di una cittadina della costa scozzese che l’illusionista incontra la piccola Alice, destinata a cambiargli la vita. La bambina lo elegge a suo eroe personale, si convince del fatto che i suoi trucchi siano reali e decide di seguirlo a Edimburgo. L’illusionista, lusingato dall’entusiasmo di Alice, la accoglie in casa sua e decide di non rivelarle la verità sui suoi trucchi e così comincia a coprirla di costosi regali perché abbia tutto ciò che desidera. Come tutte le altre bambine, però, Alice è destinata a crescere…

London River (21/4)

Regia: Rachid Bouchareb.

Anno: 2009. Durata: 87 min. Origine: Francia, Gran Bretagna. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Rachid Bouchareb, Olivier Lorelle, Zoé Galeron. Fotografia: Jérôme Alméras. Attori: Brenda Blethyn (Elisabeth), Sotigui Kouyaté (Ousmane), Roschdy Zem (macellaio), Sami Bouajila (Imam).

• Orso d’Argento come miglior attore a Sotigui Kouyate al 59º Festival di Berlino (2009).

7 Luglio 2005. Pochi minuti prima delle 9 del mattino, e poi esattamente ancora un’ora dopo, a Londra esplodono quattro bombe. Quattro kamikaze si sono fatti dilaniare dentro i mezzi pubblici uccidendo cinquantasei persone e ferendone settecento. Poco dopo verrà ritrovato un video in cui uno dei terroristi islamici deceduti dichiara che il suo gruppo è in guerra con la società britannica. Inizia così il racconto della drammatica esperienza del musulmano Ousmane e della signora Sommers, cristiana, che non si conoscevano fino a quel terribile giorno ma quando scoprono che i loro figli risultano dispersi nell’attentato, sebbene sostenuti da convinzioni religiose e culturali differenti, condivideranno la stessa speranza di ritrovarli vivi.

Il solista (28/4)

Regia: Joe Wright.

Anno: 2009. Titolo originale: The Soloist. Durata: 117 min. Origine: Usa. Genere: drammatico. Sceneggiatura: Susannah Grant. Tratto da: basato su una serie di articoli firmati per il “Los Angeles Times” nel 2005 da Steve Lopez e sul suo libro “Il solista” (ed. Rizzoli). Fotografia: Seamus McGarvey. Attori: Robert Downey Jr. (Steve Lopez), Jamie Fox (Nathaniel Anthony Ayers), Catherine Keener (Mary Weston), Lisa Gay Hamilton (Jennifer Ayers-Moore).

Los Angeles. Nathaniel Ayers, un senzatetto e musicista di strada affetto da schizofrenia, sogna di potersi esibire un giorno alla Walt Disney Concert Hall. A prendersi cura del suo caso sarà il giornalista Steve Lopez che, grazie ad Ayers, ritroverà anche la passione per il proprio lavoro.