Martedì 23 Febbraio, ore 20: Sogno di una notte di mezza estate
Le musiche di scena per Sogno di una notte di mezza estate (Ein Sommernachtstraum in tedesco) costituiscono l’op. 61 di Felix Mendelssohn Bartholdy ma spesso il titolo viene riferito anche all’ouverture op. 21 dello stesso compositore. Sono fra le sue opere più celebri e vennero composte per la commedia di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate.
L’ouverture, composta durante l’esate del 1826, quando il compositore aveva soltanto 17 anni, venne poi completata nel 1843 su commissione del re di Prussia Federico Guglielmo IV.
Storia
Il 26 agosto 1826 venne terminata l’ouverture. La prima esecuzione in pubblico ebbe luogo nel febbraio 1827 a Stettino, sotto la direzione di Carl Loewe. Mendelssohn non dichiarò mai di voler comporre una suite a quest’opera. Questo argomento divenne attuale quando Federico Guglielmo IV di Prussia decise di far rappresentare l’ouverture al nuovo palazzo di Potsdam. Malgrado i suoi pressanti e onerosi incarichi derivanti dall’essere direttore permanente della Gewandhausorchester Leipzig, direttore del Conservatorio delle medesima città e direttore generale della musica di Prussia, Mendelssohn accettò l’incarico e compose l’opera nel 1843. La prima esecuzione avvenne il 14 ottobre 1843.
Analisi della partitura
Sogno di una notte di mezza estate dura circa quaranta minuti ed è composta da undici pezzi:
- Ouverture – Allegro molto (circa 12 minuti)
- Scherzo – Allegro vivace] (circa 5 minuti)
- Marcia degli Elfi – Allegro vivace (circa 1.30 minuti)
- Coro degli Elfi : Ye spotted snakes – Allegro ma non troppo (circa 4 minuti)
- Intermezzo – Allegro appassionato (circa 2 minuti)
- Notturno – Con moto tranquillo (circa 6 minuti)
- Marcia nuziale – Allegro vivace (circa 4 minuti)
- Prologo (circa 2o secondi)
- Marcia funebre – Andante comodo (circa 1 minuto)
- Danza bergamasca – Allegro molto (circa 1.30 minuti)
- Finale : « Through this house give glimm’ring light » – Allegro molto (circa 5 minuti)
L’ouverture dona una descrizione musicale geniale del lavoro drammatico di Shakespeare. Alcune armonie dei fiati in pianissimo introducono il pezzo, ma soltanto dopo cinque battute, questa atmosfera raccolta è interrotta da uno staccato tempestoso degli archi. Vengono quindi intercalati degli accordi diminuiti dei fiati al fine di conferire alla danza l’oscurità incombente della foresta incantata in una notte di mezza estate. Ma interviene il sole (un MI minore) interrotto poi dalla danza degli artigiani (danza bergamasca). Dopo un ingresso della fanfara, ritorna l’incanto della melodia iniziale.