TUTTI PAZZI A TEL AVIV- 28 E 29 NOVEMBRE

GIOVEDI 28 NOVEMBRE
ORE 16,00-21,15
VENERDI 29 NOVEMBRE
ORE 21,15

PROIEZIONE SPECIALE VENERDI’ 29 NOVEMBRE ore 15.00 A 3 EURO PER GLI STUDENTI !

In occasione della Giornata mondiale di solidarietà con il Popolo Palestinese.

TRAMA: Salam, un trentenne palestinese che vive a Gerusalemme, lavora come stagista sul set della famosa soap opera palestinese ‘Tel Aviv on Fire’. Ogni giorno, per raggiugere gli studi televisivi, Salam deve passare attraverso un rigido posto di blocco israeliano. Qui incontra il comandante Assi, la cui moglie è una fan della soap opera. Per impressionarla, Assi si fa coinvolgere nella stesura della storia. Salam si rende conto che le idee di Assi potrebbero fruttargli una promozione come sceneggiatore. La sua carriera decolla fino a quando Assi e i finanziatori del programma si trovano in disaccordo…

Regista: Sameh Zoabi – Genere: Biografico, Musicale – Paese: Lussemburgo, Belgio, Israele, Francia – Durata: 100’ – Sceneggiatura: Dan Kleinman,Sameh Zoabi – Fotografia: Laurent Brunet – Musiche: André Dziezuk – Attori: Kais Nashif, Lubna Azabal, Maisa Abd Elhadi, Nadim Sawalha.

Tutti pazzi a Tel Aviv fa ridere e al tempo stesso provoca una riflessione su temi ancora tragicamente attuali. L’ironia non banalizza la realtà di un conflitto che continua a mietere vittime ma al contrario sottolinea l’assurdità di questa situazione.

  • PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE A KAIS NASHIF ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA.

‘Sameh Zoabi, sceneggiatore e regista palestinese, già nei sui film precedenti, aveva cercato una chiave per raccontare il conflitto interno legato alla difficile condivisione dei territori con Israele. Trovare un modo per raccontare tutto questo non sempre è facile perché si può essere fraintesi e, confessa lo stesso regista, accusati di fare film “eccessivamente palestinesi o inadeguatamente israeliani”. Tel Aviv on Fire evita entrambe le trappole affidandosi ai toni del grottesco e alla leggerezza di una comicità parimenti intrisa di umorismo palestinese ed ebraico.” (Greta Leo, ‘Cinematografo’, 2 settembre 2018)