LA CORAZZATA POTEMKIN lunedi 6 novembre ore 16,00 e 21,15

LA CORAZZATA POTËMKIN
(Bronenosec Potëmkin)
Regia: Sergej Ejzenštejn
URSS 1925, 68 minuti

Versione originale con didascalie russe e sottotitoli italiani

lunedi 6 novembre ore 16,00 e 21,15

Quanti conoscono La corazzata Potëmkin? Probabilmente tutti. Quanti lo hanno davvero visto? Più difficile a dirsi. E quanto dura davvero? Un’oretta e qualcosa, molto meno dei 92 minuti di applausi conquistati dal ragionier Ugo Fantozzi nella più celebre ribellione della sua lunga saga di soggiogato. Ebbene, La corazzata Potëmkin sfida ora il grande pubblico rischiando, con ogni probabilità, di conquistare sguardo e anima di chi lo vedrà in sala, in versione restaurata ed integrale (ma non preoccupatevi, dura solo 68 minuti!)
Un film segnato in Italia da un destino davvero imprevedibile, che lo ha trasformato in qualcosa di diverso da quel che è, pur rispettandone, con un curioso effetto di metamorfosi, la vocazione rivoluzionaria, quella “lotta al dispotismo” – come dissero i deputati socialdemocratici tedeschi quando negli anni Venti in Germania si volle vietarne la distribuzione – che è in fondo quella tentata da Fantozzi e colleghi.
Ma La corazzata Potëmkin va molto al di là della sua parossistica vicenda fantozziana, capace comunque di regalare al film una notorietà tale da ritrovarlo, ad esempio, citato in un altro film strapopolare, come Vieni avanti cretino di Luciano Salce, nel quale addirittura Lino Banfi stimola la creatività di un redivivo Sergej Michajlovi? ?jzenštejn, facendo involontariamente rotolare, ovviamente giù da una scalinata, un’ignara vecchina in carrozzella.
È chiaro però che parliamo di un cult a tutte le latitudini: ne è quasi un remake inquadratura per inquadratura la sequenza della scalinata girata da Brian De Palma negli Intoccabili. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Sceneggiatura: Nina Agadžanova-Šutko, Sergej Ejzenštejn. Fotografia: Eduard Tiss?. Scenografie: Vasilij Rachal’s. Musiche: Edmund Meisel. Interpreti: Aleksandr Antonov (marinaio Vakulin?uk), Vladimir Barskij (comandante Golikov), Grigorij Aleksandrov (ufficiale Giljarovskij), Aleksandr Levšin, Andrej Fajt, Marusov (ufficiali), Zavitok (medico di bordo Smirnov), Michail Gomorov (marinaio nel comizio), Ivan Bobrov (marinaio recluta). Produzione: Goskino

Restaurato da Deutsche Kinemathek con il sostegno di Bundesarchiv-Filmarchiv, BFI – National Archive e Russian State Archive of Literature and Arts (RGALI). Per la versione restaurata la musica originale composta da Edmund Meisel per la prima tedesca del 1926 è stata restaurata da Helmut Imig con l’aiuto di Lothar Prox.

Le musiche originali di Edmund Meisel sono eseguite dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna diretta da Helmut Imig.

Così racconta il film Naum Klejman, storico del cinema russo nonché fondatore del Centro Ejzenštejn di Mosca:
“Nella primavera del 1925 il giovane Sergej Ejzenštejn, che aveva appena esordito alla regia con Sciopero!, si vide affidare la direzione di un film che doveva celebrare il ventesimo anniversario della Rivoluzione russa del 1905. Il film, intitolato Bronenosec Potëmkin, fu girato e montato in quattro mesi. Pur limitandosi formalmente all’episodio del 1905 – la rivolta dei marinai di una nave militare alla fonda nel Mar Nero – il film rifletteva i temi fondamentali della Rivoluzione: la crudeltà del regime e la tensione sociale verso la libertà. La prima del film si tenne il 21 dicembre al teatro Bol’šoj, in occasione delle celebrazioni per il giubileo. Nonostante l’accoglienza trionfale, la commissione per la cinematografia decise inizialmente di proiettare la Potëmkin solo nei circoli dei lavoratori, a conclusione di conferenze e riunioni: non si pensava
infatti che il pubblico cinematografico sarebbe stato attratto da un film senza star e privo del consueto intreccio amoroso o avventuroso. La leggenda narra che il poeta futurista Vladimir Majakovskij minacciò di picchiare i responsabili con il suo pesante bastone se il film non avesse avuto una distribuzione di massa. I primi giorni di proiezione nelle sale dimostrarono che senza eroi individuali e senza una storia di intrighi il film sapeva competere efficacemente con il maggiore successo commerciale di Hollywood di quell’anno, Robin Hood con Douglas Fairbanks. Nella primavera del 1925 la censura tedesca tentò di impedire l’uscita in sala della Potëmkin temendo che un film sulla Rivoluzione del 1905 in Russia potesse suscitare sentimenti
rivoluzionari in Germania con la sua forza emotiva. I deputati socialdemocratici del Reichstag vinsero la causa contro la censura dimostrando che il film non risultava in alcun modo sovversivo. Anzi, esso si fondava non solo sullo slogan democratico “lotta al dispotismo e all’ineguaglianza sociale”, ma anche sull’appello umanistico a “cessare la violenza reciproca”. Ciò nonostante il film dovette subire i tagli della censura, e in alcune zone della Germania fu proibita la magnifica colonna sonora appositamente composta da Edmund Meisel. In gran parte dell’Europa, dell’Asia e dell’America meridionale i censori non si mostrarono meno miopi e timorosi dei colleghi tedeschi, tanto che la Potëmkin fu a lungo interdetta. Solo dopo la
Seconda guerra mondiale tornò a circolare. All’esposizione di Bruxelles del 1958 figurava in testa alla classifica dei dodici migliori film di tutti i tempi, e da allora è considerato un capolavoro indiscusso d’importanza mondiale. Negli ultimi anni, grazie all’impegno profuso dagli archivi di Russia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti e al lavoro di storici del cinema, compositori e registi è stato possibile ripristinare la versione originale del film di Ejzenštejn e della colonna sonora di Meisel. Oggi La corazzata Potëmkin ci appare non meno viva e coinvolgente di novant’anni fa. E la tematica principale del film conserva tutta la sua
attualità: accanto alla Libertà e all’Uguaglianza dell’umanità è necessaria la Fratellanza, la rinuncia alla violenza, il riconoscimento del legame che unisce tutti noi sulla Terra.”