IN VIAGGIO CON JACQUELINE giovedi 21 e venerdi 22 dicembre

IN VIAGGIO CON JACQUELINE

giovedi 21 dicembre ore 16,00 e 21,15

venerdi 22 dicembre ore 21,15

Durata 92’. FRANCIA, MAROCCO 2016. Genere: Commedia. Regia: Mohamed Hamidi. Attori: Fatsah Bouyahmed – Fatah, Lambert Wilson – Philippe, Jamel Debbouze – Hassan, Julia Piaton – Giornalista. Sceneggiatura: Mohamed Hamidi. Fotografia: Elin Kirschfink. Musiche: Ibrahim Maalouf.

TRAMA: Fatah, contadino di un piccolo paese algerino, ha occhi solo per la sua mucca Jacqueline
e sogna di portarla un giorno a Parigi, al Salone dell’Agricoltura. Per questo, quando riceve l’agognato e prezioso invito, con gran sorpresa dell’intero villaggio, lui che non ha mai lasciato la sua campagna, prende il traghetto per Marsiglia e attraversa tutta la Francia a piedi per giungere a Porte de Versailles. Il viaggio si rivelerà un’occasione per Fatah e Jacqueline di fare incontri sorprendenti e di vivere un’avventura umana, fatta di scambi di aiuto e folli risate. Un viaggio inaspettato e pieno di tenerezza, nella Francia di oggi.

NOTE
– TRA I COPRODUTTORI FIGURANO ANCHE ERIC TOLEDANO E OLIVIER NAKACHE.

CRITICA: “Respingendo l’overdose di volgarità e faziosità che ci assedia al cinema, non perdete la chance di una pausa arguta, rasserenante e benefica. «In viaggio con Jacqueline» è, infatti, una commedia, come si dice oggi, multietnica che non finiremmo mai di lodare e promuovere
perché ci sembra davvero un miracolo la grazia rapsodica e la sobrietà umoristica con cui il regista franco-algerino Hamidi, classe 1972, regala agli spettatori un road movie dal profilo naif ma di profonda sostanza. Il film sfrutta appieno la bravura e la maschera del protagonista
Fatah (Bouyahmed) (…). Senz’altro attrezzato in cinefilia, il regista non si limita a citare un classico autoctono con Fernandel («La vacca e il prigioniero», ‘59), ma riesce a intrecciare incontri, contrattempi, amicizie e incidenti con l’estrosa libertà tra il realistico e il favolistico
di film hollywoodiani fuori standard come «Little Miss Sunshine» o «Una storia vera».”
(Valerio Caprara, ‘Il Mattino’, 23 marzo 2017)