A CIAMBRA giovedi 15 e venerdi 16 febbraio

A CIAMBRA

GIOVEDI 15 FEBBRAIO ORE 16,00 E 21,15

VENERDI 16 FEBBRAIO ORE 21,15

Durata: 120’. Regia: Jonas Carpignano. Anno: 2017. Origine: ITALIA, FRANCIA, GERMANIA, USA. Genere: Drammatico. Soggetto: Jonas Carpignano. Sceneggiatura: Jonas Carpignano. Fotografia: Jonas Carpignano. Musiche: Jonas Carpignano. Attori: Pio Amato, Koudous Seihon, Iolanda Amato, Damiano Amato, Cosimo Amato, Cosimino Amato.

TRAMA: Il 14enne Pio vive nella Ciambra, la comunità rom stanziale di Gioia Tauro in Calabria,
e vuole crescere in fretta. Come il suo fratello maggiore Cosimo, Pio beve, fuma e impara l’arte
di truffatore di strada. Così, quando Cosimo non sarà più in grado di badare alla famiglia, Pio dovrà prendere il suo posto. Tuttavia, questo ruolo così grande per lui arriva troppo presto, mettendolo di fronte a una scelta impossibile…

NOTE
– REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI: MIBACT, AIDE AUX CINEMAS DU MONDE, CNC, MINISTERE DES AFFAIRES ETRANGERES ET DU DEVELOPPEMENT INTERNATIONAL, INSTITUT FRANÇAIS E LU.CA ; CON IL SOSTEGNO DI LUCANA FILM COMMISSION E CALABRIA FILM COMMISSION.
– PRODUTTORE ESECUTIVO: MARTIN SCORSESE.
– SELEZIONATO ALLA 49. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2017), HA RICEVUTO IL PREMIO LABEL EUROPA CINEMA.

CRITICA: “Il film di Carpignano (…) va ben oltre la voglia di mostrare per la prima volta un mondo ostracizzato se non censurato dal cinema. La sua specificità, la sua ragion d’essere finisce per interrogare l’essenza stessa del cinema e la sua forza creativa, perché il regista non si è  accontentato di raccontare un ambiente e una comunità così lontani dai percorsi più battuti: ha scelto di far interpretare ai rom i loro stessi personaggi, innescando un’identificazione che supera ogni facile distinzione tra finzione e documentario. Il Pio del film è l’autentico Pio Amato che vive tra gli zingari della Ciambra. E così i suoi familiari e i suoi amici. (…) la scommessa è
quella di spingere chi guarda a confrontarsi con un mondo che probabilmente non incrocerebbe mai.” (Paolo Mereghetti, ‘Corriere della Sera’, 28 agosto 2017)