Vigevano la violenza nasce in famiglia

imagesLiti in famiglia, 500 interventi in un anno dei carabinieri, chiamati sempre più spesso a riportare tranquillità fra le coppie, o raccogliere denunce per maltrattamenti e lesioni nei casi più gravi. Nel 2014, in media a Vigevano e in Lomellina le pattuglie della compagnia di Vigevano sono intervenute una volta al giorno, con aumento delle richieste in estate. Si interviene soprattutto di notte, in realtà, fra le 22 e le 4 del mattino: la discussione parte in molti caso perché uno dei due rientra a casa tardi e l’altro coniuge ne chiede la ragione. Le richieste arrivano dai vicini che sentono le urla, o direttamente dalla donna che ha paura di essere aggredita dal marito o convivente, e teme per i figli magari in tenera età che spesso assistono alle liti domestiche. Gli attriti si creano in particolare fra coppie che hanno deciso di separarsi, con una nuova relazione già avviata da uno dei due – più spesso l’uomo, con una donna più giovane – ma vivono ancora insieme in attesa di perfezionare le pratiche, o per ragioni anche economiche o di gestione dei figli. A Vigevano città si possono calcolare circa 350 interventi lo scorso anno, sia in centro che nelle zone più periferiche. Litigano soprattutto le coppie italiane, giovani e meno giovani, indipendentemente da professione, livello culturale e reddito. In Lomellina invece i carabinieri intervengono di più per calmare gli animi in famiglie di cittadini stranieri. Gli ultimi interventi risalgono all’altra sera, a Garlasco e Mortara, dove marito e moglie rumeni, lei 27enne e lui 35enne, hanno discusso perché lui sta troppo fuori per lavoro. In molti casi, tutto si risolve con un invito a discussioni più pacifiche e non vengono presentate querele. Ma ci sono stati episodi che hanno portato a denunce o arresti in flagranza di reato: un mese fa, un 50enne è stato arrestato per aver preso a schiaffi la moglie e malmenato il figlio, dopo aver bevuto troppo. Ha anche tentato di dare fuoco all’auto della moglie e a un furgone. Era stata la donna a chiamare i carabinieri: ha innescato la lite la richiesta di separazione presentata da lei. Un altro 41enne ha minacciato di “far esplodere” l’ex moglie, mentre litigavano perché lui pretendeva di vivere comunque con la donna e l’attuale compagno, per poter stare con i due figli nati dal matrimonio. É stato denunciato dai carabinieri per minacce aggravate e perché nella sua nuova casa sono state trovate una bomba carta e dei candelotti per fuochi d’artificio di fabbricazione abusiva. Fra i casi trattati dai carabinieri, anche quello di un 38enne prima denunciato e poi portato in carcere su ordine di custodia cautelare, per aver dato fuoco all’auto dell’ex compagna, da cui ha avuto quattro figli, e aver causato un altro incendio davanti alla porta del garage.
Fonte: La Provincia Pavese