Meraviglioso Boccaccio – Giovedì 17 dicembre, ore 16.00 e 21.15

Buona settimana pre-natalizia!

per concludere questa prima parte della nostra rassegna presentiamo il prezioso film dei 14- Meraviglioso BoccaccioFratelli Taviani tratto dal Decamerone di Boccaccio:
un nuovo capolavoro per degli autentici maestri del Cinema!

Regia: Paolo e Vittorio TavianiAnno: 2014. Ispirato al “Decamerone” di Giovanni Boccaccio. Attori: Lello Arena (Duca Tancredi), Paola Cortellesi(Badessa Usimbalda), Carolina Crescentini (Isabetta), Flavio Parenti (Nicoluccio Cacciamanico), Vittoria Puccini (Catalina), Michele Riondino (Guiscardo), Kim Rossi Stuart(Calandrino), Riccardo Scamarcio (Gentile Carisendi), Kasia Smutniak(Ghismunda), Jasmine Trinca (Giovanna) Josafat Vagni (Federico degli Alberighi).

Trama: Nella Firenze del 1300, colpita dalla peste, dieci giovani si rifugiano in una villa in campagna dove impiegano il tempo raccontandosi delle brevi storie. Drammatiche o argute, erotiche o grottesche, tutte le novelle hanno in realtà un unico, grande protagonista: l’amore, nelle sue innumerevoli sfumature. Sarà proprio l’amore a diventare per tutti il migliore antidoto contro le sofferenze e le incertezze di un’epoca 

CRITICA“II film (…) recupera l’operazione fatta da Boccaccio sulla narrativa medioevale, che rielabora per dare forma ai nuovi valori di una borghesia laica e orgogliosa, e insieme sfrutta la ricostruzione della peste a Firenze (che i tanti Decameron passati espungevano) per ribadire la forza della narrazione come antidoto alla contaminazione dei tempi. (…) In questa logica si giustificano e si spiegano l’eleganza essenziale e geometrica degli ambienti e quella colorata e vitale dei costumi, la contraddizione tra i volti sconosciuti dei dieci giovani fuggiti in campagna e diventati narratori e quella dei visi celebri dei personaggi delle novelle (…) e soprattutto uno stile di riprese controllato, che rimanda alla rappresentazione pittorica (pre)rinascimentale, fatta di eleganza e geometria. Per offrire allo spettatore un percorso capace di ribadire la bellezza e l’utilità del fare artistico e insieme sottolineare la forza vivifica dell’amore (e della donna).” (Paolo Mereghetti, ‘Corriere della Sera’, 25 febbraio 2015)