«Lo sguardo aperto»: 4 film sulla misericordia al Cinema Teatro Odeon

Anche la Barriera sta supportando la straordinaria possibilità offerta da Papa Francesco al mondo con l’indizione dell’Anno santo, promuovendo il binomio cinema e misericordia. Attraverso le proposte che verranno offerte con i diversi linguaggi che da sempre sono al centro del palcoscenico e dello schermo, vogliamo essere sostegno vivo per il cammino delle comunità nella scoperta del volto della misericordia. Da sempre la nostra programmazione si basa su produzioni cinematografiche di qualità. Il volume pubblicato a gennaio dal Centro Ambrosiano, dal titolo “Lo sguardo aperto – 10 film sulla misericordia”, coordinato da Arianna Prevedello e don Gianluca Bernardini, ci ha guidati nelle scelte. Consultandolo abbiamo appreso che diversi titoli proposti erano da noi già stati programmati e abbiamo valutato insieme ai nostri curatori della programmazione altre proposte anche queste coerenti con il tema del Giubileo. Ogni film qui proposto è corredato da una scheda capace di suscitare riflessioni estetiche e pastorali. A realizzarle sono stati autori impegnati nell’animazione cinematografica: queste schede costituiranno un apparato critico capace di offrire delle domande da condividere con il pubblico in sala, allo scopo di allargare il più possibile il senso di comunità attorno al tema giubilare. Al centro dei film i diversi ambiti della vita: familiare, sociale e professionale oltre a quello religioso. Questi campi esistenziali narrati dal cinema d’autore saranno esplorati attraverso la categoria della misericordia avendo particolare attenzione al tema della disabilità e della povertà, dell’affettività e della vocazione, dell’accoglienza.

Ecco la lista dei film programmati:

Martedì 5 aprile – 2 proiezioni: ore 16,00 – 21,15 – alle ore 20,30 INTRODUZIONE DI (ospite da confermare) 

17180-10279598-CHIAMATEMIFRANCESCO«Chiamatemi Francesco» il Papa dalla vita in Argentina fino al giorno della sua elezione. Durata: 94 minuti. Regia : Daniele Luchetti.

Temi: Papa, vocazione, rapporto fede e vita, Argentina, dittatura, povertà, storia.

Trama: La vicenda umana e pastorale di Jorge Mario Bergoglio dalla sua gioventù fino all’elezione al soglio pontificio come Papa Francesco nel 2013, attraversando le sue esperienze di vita: professore di scuola superiore, giovane Padre Provinciale dei Gesuiti argentini durante gli anni bui della dittatura militare, Arcivescovo di Buenos Aires durante la drammatica crisi economica che ha colpito l’Argentina negli ultimi decenni.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=3YfRqql_cfk

Martedì 12 aprile – 2 proiezioni: ore 16,00 – 21,15 – alle ore 20,30 INTRODUZIONE DI DON MASSIMO MAPELLI

«Fuocoammare» amaro spettacolo della vita a Lampedusa e di chi la perde nel MediterraneoFuocoammare-poster-locandina-2016. – Durata: 107 minuti. Regia: Gianfranco Rosi.

Temi: Lampedusa, immigrati, isola, crescita, adolescenza, mare, dolore, morte, vita.

Trama: Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell’epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l’invisibile e le sue storie. Da questa immersione è nato il documentario che racconta la storia di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=lvy2rOXWlZE

PRESENTAZIONE DI DON MASSIMO MAPELLI

«LA CARITÀ ? UNA SFIDA E UN’AVVENTURA» Da un supermercato a Cesano Boscone per famiglie disagiate a comunità e cooperative per minori non accompagnati. Per don Massimo Mapelli il Vangelo è rispondere alle sfide del quotidiano.

Don Massimo Mapelli, 44 anni, originario di Merate (Lecco). Dentro un capannone, periferia di Rozzano. Tra cataste di legno e muletti che sfrecciano, un gruppo di operai molto giovani si dà da fare: piegati su un tavolaccio di legno, i tappi nelle orecchie, la sega elettrica che stride, riparano i bancali che poi rimpiazzeranno sul mercato. È il loro lavoro, e lì in mezzo c’è il Vangelo. A qualche chilometro di distanza, nello scantinato di un palazzo di Cesano Boscone, otto volontari battono i prezzi in cassa, riempiono gli scaffali con scatole di pasta e verdura fresca mentre decine di clienti fanno la spesa. È il supermercato dei poveri, lì in mezzo c’è il Vangelo. Ad altri tre quarti d’ora di strada, un nastrino di asfalto si insinua timoroso tra praterie di erba e campi di riso, sbuca tra gli alberi una villa, sotto il portico c’è una tavola apparecchiata, in cucina un adolescente egiziano spadella cous cous. È la comunità di accoglienza dove vivono 23 “minori non accompagnati”. Vogliamo parlare di Vangelo? È come un lavoro di maglia: ogni sferrata intreccia la vita quotidiana alla parola di Gesù: «Non ho fatto altro che prendere il Vangelo e modularlo nell’impegno sociale, ho solo portato la vita di Gesù in quella di tutti i giorni», dice don Massimo Mapelli. In effetti, non fu Gesù che disse ai suoi discepoli di dividere i loro tozzi di pane e i loro quattro pesci? All’inizio anche loro erano perplessi, si chiedevano come si potesse sfamare una moltitudine con così poco cibo, invece poi il miracolo accadde. «Ed è sempre così, anche se ti sembra impossibile, puoi sempre dividere quello che hai, e in questo gesto tutto si moltiplica». Don Massimo, il padre era presidente delle Acli e assessore ai servizi sociali, la madre volontaria nella parrocchia della città. Dice che ha masticato Vangelo da sempre, ma declinato nella concretezza delle cose, mica la sua semplice lettura. Poi ha sentito chiaramente che la vita di Gesù era affascinante: «È per questo che mi sono fatto prete. Sono attratto dal suo stile di vita, da quel sovversivo pensare secondo cui darsi fino in fondo significa ricevere nuova vita, sono costantemente incuriosito dalla sfida e dall’avventura della carità vera». Dopo diversi anni a Paderno Dugnano, sette come vicepresidente della Casa della Carità e un impegno, tuttora in corso, come responsabile pastorale della zona sesta della diocesi di Milano, don Massimo ha costruito un’incredibile rete di solidarietà. Nel 2000 ha fondato l’associazione “Una casa anche per te onlus”, ha dato vita a Rozzano alla cooperativa Ies, nella quale oggi lavorano 21 dipendenti (per la maggior parte si tratta di ex minorenni non accompagnati che oggi sono diventati adulti), ha aperto Casa Homer una casa di accoglienza a Zinasco Vecchio per ragazzi stranieri arrivati in Italia da soli, ha aperto Casa Ombretta per donne sole e maltrattate, da due anni l’emporio solidale, un supermercato a Cesano Boscone per le famiglie disagiate che fanno la spesa gratis, sta partecipando insieme a Libera al recupero di una villa confiscata alla ’ndrangheta a Cisliano. Forse lo possiamo dire: don Massimo Mapelli, il “prete solidale”.

Martedì 19 aprile – 2 proiezioni: ore 16,00 – 21,15 – alle ore 20,30 INTRODUZIONE DI DON ALBERTO FASSOLI

rN_20150921_1442820115_55ffb01317ddc«Ritorno alla vita» – Durata: 100 minuti. Regia : Wim Wenders .

Temi: dolore, elaborazione del lutto, colpa, perdono, famiglia, speranza, emozioni.

Trama: Dopo una banale lite domestica Tomas, uno scrittore, inizia a guidare senza meta intorno alla periferia della città. Lungo il tragitto, l’uomo colpisce accidentalmente un bambino che rimane ucciso. L’evento scatenerà nella vita e nella psiche di Tomas drammatiche conseguenze.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=9pMO70pX2EU

PRESENTAZIONE DI DON ALBERTO FASSOLI

“Amate per vivere e non sopravvivere; prendere sul serio l’orizzonte di Gesù vuol dire per ciascuno di noi impostare la vita sull’amore verso gli altri senza pretese egoistiche. L’amore è fatto di ascolto e condivisione. Quando si vive nell’amore di Gesù si vive bene e scatta la gioia.”  Queste le parole con cui Don Alberto ha salutato i fedeli il giorno del suo insediamento come parroco nella parrocchia dell’Immacolata. Ordinato sacerdote nel 1984, nel 1986 è a Roma per proseguire gli studi di teologia fino al ’90. Insegna per qualche anno nel nostro Seminario, poi viene poi incaricato a guidare la comunità di Ferrera Erbognone per quasi vent’anni, fino al 2013. Lì rimette in sesto l’antico oratorio di “San Luigi Gonzaga”, punto di ritrovo per la gioventù del paese e spazio di riflessione per gli adulti. Amante della musica e dell’arte, promuove nel 2000 la nascita di un coro di musica sacra antica, “Silentia Claustri” (dal vigore ancora inalterato). Nel 2015 pubblica “Tra la nuca e l’incontro”, una raccolta di poesie sull’amore, la fede e gli affetti.

Martedì 26 aprile – 2 proiezioni: ore 16,00 – 21,15 – alle ore 20,30 INTRODUZIONE DI SUOR ANTONELLA MANZIN

51049MARIE HEURTIN – DAL BUIO ALLA LUCE – Durata: 105 minuti. Regia : Jean Pierre Ameris .

Temi: malattia, disabilità, vocazione, cura, amicizia, famiglia, morte, amore.

Trama: Nata nel 1885 sorda e cieca, la quattordicenne Marie Heurtin è incapace di esprimere una comunicazione. Il padre, modesto artigiano, in cerca di una soluzione, si reca presso l’Istituto di Larnay vicino a Poitiers, per affidare la cura di Marie a delle suore. Tra le tante, la giovane suor Margherita ha il coraggio di occuparsi in prima persona di questa ragazza impaurita e selvaggia e decide di provare a farla uscire dall’isolamento e dal buio.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=d6AIIURjwQY

PRESENTAZIONE DI SUOR ANTONELLA MANZIN

“Far cantare le lodi del Signore” ecco la missione affidata dal Beato Padre Pianzola, prete diocesano ma missionario del Vangelo tra le mondine e i contadini della Lomellina, alle sue suore: le Missionarie dell’ Immacolata Regina Pacis, dette anche suore Pianzoline. Questa la missione che porta avanti anche suor Antonella, nata nel ‘58 da una famiglia profuga dell’Istria, ha studiato e lavorato a Torino, partecipando alla vita parrocchiale, li conobbe le suore che per lei erano lo “strumento” per cogliere il senso della vita e rispondere al dono della vocazione. E’ li che partecipando con i giovani del suo gruppo alle varie attività decide di donare interamente la sua vita al signore entrando nella stessa congregazione religiosa. Un primo Si che ha portato a molti altri piccoli e generosi Si più impegnativi, come quello di partire per una missione umanitaria in Brasile e rimanervi per ben undici anni. Attualmente si trova a Vigevano, dove ha partecipato attivamente all’oratorio cittadino e porta avanti la missione di carità e di promozione del Vangelo in ogni piccolo gesto della sua vita.